Pescara. L’inchiesta del sostituto procuratore di Pescara Salvatore Campochiaro, che conta sei indagati tra vertici Edison, amministratori e dirigenti locali ed esponenti della polizia provinciale, è stata innescata dagli esposti presentati dalla consigliera regionale del M5s Sara Marcozzi e dalla Stazione Ornitologica Abruzzese. Le indagini riguardano il comparto Zeta del sito industriale Montecatini di Piano d’Orta, nel Comune di Bolognano (Pescara), dove sarebbero sepolti, fino ad una profondità di 8 metri, oltre trentamila metri cubi di materiali inquinanti, contenenti svariate sostanze nocive come arsenico, rame, piombo, cobalto e zinco.
All’interno dell’area, che si estende a pochi chilometri dalla mega discarica dei veleni di Bussi (Pescara), sorgeva una fabbrica di fertilizzanti dismessa nel 1964. L’inquinamento dell’area è noto almeno a partire dal 2008, quando la Procura di Pescara commissionò uno studio sul sito dismesso, che rivelò la presenza di sostanze inquinanti con valori che, in alcuni casi, risultarono centinaia di volte superiori ai limiti di legge. La cosiddetta analisi di rischio, espletata nel 2014, confermò la potenziale esposizione agli inquinanti per la popolazione.