Roccaraso. E mentre tutti i suoi “protettori” vivono da giorni con il fiato sospeso, timorosi del fatto che possa tornare a fare scorribande tra le pasticcerie del paese e nei vicoli pieni di cassonetti con i rifiuti, ecco che lui si getta nella neve, rotola e gioca da solo, probabilmente con quella che dovrebbe essere una delle bandierine che delimita le piste da sci a Roccaraso, in provincia dell’Aquila.
In realtà non si capisce bene di cosa si tratta ma è qualcosa di plastica dura, che resiste ai giochi di un orso.
E allora ecco che si torna ad essere “tutti pazzi di Juan Carrito”, l’orso figlio di mamma Amarena, solo da qualche giorno tornato a farsi vedere all’Aremogna, non lontano dalle piste da sci, a Roccaraso.
Il video che lo ritrae gettarsi tra la neve e giocare tra una zampa e un’altra per aria, ricorda a tutti che alla fine si tratta di orso che ha solo circa due anni ed è per questo che tra una sirena e un lampeggiante che lo distolgono dall’avvicinarsi a strade e borghi e qualche “spasimante” troppo bramosa che lo insegue, lui vuole solo giocare. Perché rimane pur sempre un cucciolo.
Intanto il personale del Pnalm è pronto per fare di tutto per difendere l’orso e la sua libertà, evitando che si avvicini alle persone. E in questi giorni, in cui sono partite ufficialmente le manifestazioni per il Centenario, aperte dell’inaugurazione del Museo storico a Pescasseroli, comunque ci sono guardieparco, biologhe, veterinari e tecnici pronti ad occuparsi di lui. Insieme ai carabinieri del reparto Parchi e ai carabinieri forestali.
Perché alla fine Juan Carrito è un orso bruno marsicano, una specie protetta e in via di estinzione che fotografa esattamente l’Abruzzo: terra di natura selvaggia e indomita ma anche gentile, e per una volta lasciatecelo dire, irresistibilmente simpatica!