Pescara. Arriva la ventata di pulizia e tempi duri per i funzionari degli enti regionali condannati in primo grado. Con una direttiva, per l’esattezza la numero 13, datata 9 settembre, e firmata dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso, tutti i direttori pro-tempore della Regione sono stati invitati “ad assumere i necessari ed immediati provvedimenti nei confronti degli amministratori degli enti, delle societa’ partecipate e di ogni altra realta’ ove la Regione Abruzzo possa partecipare potere di nomina commissariale, che abbiano riportato sentenze penali di condanna non definitiva per reati nei confronti della pubblica amministrazione. A tal fine, prosegue il provvedimento, i direttori in indirizzo sono tenuti ad estendere la presente direttiva agli organi di governo degli enti e delle societa’ partecipate e ai commissari nominati dalla Regione Abruzzo”. D’Alfonso fa anche notare che “eventuali inosservanze ed inadempienze della direttiva comporteranno responsabilita’ in capo ai direttori” pro-tempore ai quali la stessa e’ indirizzata. Dandone notizia, la Regione ha diffuso anche la risposta arrivata immediatamente, da Pierluigi Caputi, commissario unico straordinario per la Riforma del sistema idrico integrato, che ha a sua volta sollecitato Fabrizio Bernardini, segretario generale dell’Ente d’Ambito Pescarese a rimettere le dimissioni, essendo stato condannato in primo grado. I primi effetti dunque sono arrivati in tempi record. Bernardini è stato condannato a febbraio 2013 ad un anno di reclusione ed un anno di interdizione dai pubblici uffici comminata con il rito abbreviato, accusato di aver formato un atto falso.
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