Pescara. Un corto circuito, ieri mattina alle 5, ha messo fuori servizio una delle elettropompe della Golena a Pescara, causando il blocco dell’impianto di sollevamento e determinando uno sversamento nel fiume. Lo riferisce una nota dell’Aca, Azienda Comprensoriale Acquedottistica. Il danno è stato riparato in venti minuti grazie al pronto intervento di una squadra di manutenzione dell’Aca e alle 5.20 l’impianto è tornato a funzionare correttamente. Il sindaco Marco Alessandrini, appena ricevuta comunicazione dalla società ha disposto un divieto temporaneo di balneazione. “Appena ricevuta la comunicazione dell’Aca circa il mancato funzionamento presso uno degli impianti più rilevanti” spiega l’assessore al Demanio Enzo Del Vecchio “il sindaco ha attivato le strutture competenti per l’emissione dell’ordinanza di divieto temporaneo di balneazione di 48 ore che, come da prassi, viene notificata agli stabilimenti balneari tramite la Polizia Municipale, mentre il servizio manutenzione si sta organizzando per l’apposizione dei relativi cartelli di divieto di balneazione nel tratto di spiaggia relativo ai punti di campionamento di via Muzii e via Galilei”. “Questa è una situazione che va chiarita e sarà affrontata al più presto con i vertici dell’Aca, ribadendo che l’efficienza di un’azienda, specie se pubblica, non si misura solo in termini di risparmi di bilancio, ma va calibrata anche su come tali risparmi vengono impiegati per garantire la funzionalità piena e costante di impianti così determinanti per la città e il suo ecosistema”. La Fiba Confesercenti di Pescara si dice pronta denunciare l’Aca per quanto avvenuto. “Lunedì daremo mandato all’ufficio legale di verificare se sussistono le condizioni per denunciare l’Aca ed a chiedere risarcimento danni dopo l’ennesimo guasto agli impianti pescaresi. È giunto il momento che anche le società partecipate si prendano le loro responsabilità” afferma il coordinatore provinciale Mario Troisi. “È chiaro che il presunto risanamento vantato dai nuovi vertici Aca è stato compiuto fermando interventi indispensabili aggiunge e sembra fin troppo facile risanare i bilanci in questo modo. Lunedì verificheremo con l’ufficio legale tutte le azioni da mettere in campo a tutela dei balneari”. Campionamenti straordinari urgenti “per capire, di nuovo, l’entità dell’inquinamento del mare di Pescara, chiedendo che l’Arta venga supportata, almeno in questo ultimo scorcio d’estate, da un altro Ente accreditato, al fine di dare certezze e trasparenza a cittadini e imprenditori del mare”. La richiesta giunge da Armando Foschi, dell’Associazione ‘Pescara Mi piace’. “Dopo le analisi ballerine, dopo i risultati a singhiozzo, dopo una stagione estiva cominciata con un divieto di balneazione che ha coinvolto, per la prima volta nella storia della città, ben tre quarti del litorale, dopo la goffaggine dell’Arta sulla divulgazione dei dati, dopo i continui sversamenti dei troppi pieni a fronte di ogni minimo acquazzone estivo, sversamenti puntualmente segnalati dall’impresa che gestisce il depuratore di via Raiale ha ricordato Foschi , arriva la sorpresa della vigilia di Ferragosto”. “Vorremmo capire quale impianto sia saltato, visto che a Pescara ci sono due golene, quella Nord e quella Sud, ma evidentemente all’Aca non lo sanno. In secondo luogo, chiediamo come sia possibile che nel 2016, dopo aver speso milioni di euro per i lavori di rifacimento delle condotte del famoso DK15, progetto che il sindaco Alessandrini ha ereditato bello e confezionato, e pure finanziato, dalla giunta di centrodestra, oggi si scopre che né il sindaco Alessandrini, né il suo assessore ai Lavori pubblici, hanno pensato di pretendere la previsione di un generatore d’emergenza pronto a entrare in funzione proprio nei casi d’emergenza”. “Oggi” conclude Foschi” il divieto di balneazione è doveroso, oltre che normativamente obbligatorio. Inoltre, chiediamo all’Aca e al Comune di quantificare e rendere nota l’entità dello sversamento, ovvero verificare quante centinaia di metri cubi di liquami siano stati sversati esattamente nel fiume per l’incidente odierno”.
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