Roccaraso. Melanzane, mele e addiritura un barattolo di agli sott’olio. Non c’è niente da fare, non bastano ordinanze, non bastano sollecitazioni sui mezzi di comunicazione: si continua a lasciare all’orso di tutto, ogni tipo di cibo e di rifiuto. Così, per strada, come se nulla fosse… E l’autorità che dovrebbe intervenire per fermare il fenomeno a quanto pare non fa nulla.
Roccaraso adesso è diventato l’emblema di un paradosso: da un lato si fa di tutto per tenere l’orso in paese, perché attira i turisti da mezza Italia e dall’altro chi dovrebbe non fa nulla affinché l’animale sia dissuaso dal raggiungere il centro abitato, dove l’odore del cibo per lui è un richiamo a cui non sa sfuggire. E così Juan Carrito, l’orso marsicano confidente e problematico, fortemente condizionato dal richiamo del cibo facile che ha conosciuto in questa località sciistica abruzzese, è tornato a mangiare dai cassonetti.
Lapidario il commento fatto sui social dall’associazione “Salviamo l’orso” che da anni si batte per tutelare in ogni modo l’animale, che tra l’altro è in via di estinzione, e che da anni il Parco nazionale d’Abruzzo cerca di proteggere in un territorio popolato di tanti piccoli centri abitati. Perchè se si riflette, in Abruzzo, non vive in alta montagna dove la natura rimane incontaminata ma vive in posti poco distanti dai centri abitati. E se per cento anni si è riusciti a proteggerlo adesso sembra che per via della superficialità di turisti e del pugno poco duro di un’amministrazione comunale, l’orso è a rischio cattura.
Accanto al Pnalm, il Parco della Maiella, carabinieri forestali, carabinieri reparto Parchi. Tanti uomini e donne in servizio di giorno e di notte per l’orso e per i cittadini. Per la loro convivenza. Ma non si riesce a cambiare mastelli e renderli più sicuri e anti orso e non si riesce a bonificare un paese che è diventato con l’arrivo di migliaia di turisti, “un monnezzaio”.
L’associazione, che a proprie spese, si batte da anni per rendere possibile la convivenza tra i plantigradi d’Abruzzo e gli esseri umani, a proprie spese a volte porta ristori dopo le incursioni degli animali, offrendo recinzioni elettrificate e montandole con i propri volontari. Nella lettera inviata dal presidente dell’associazione Salviamo l’orso, Stefano Orlandini, al sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato, l’associazione parla di come alcuni alberghi abbiano offerto anche stanze “vista orso” ai turisti e che tutti ormai in paese vogliono l’orso, perchè porta famiglie e bambini e quindi guadagno. E così tutti a gettare rifiuti e a dare da mangiare all’orso.
L’ordinanza del Comune c’è: c’è scritto nero su bianco che non si può lasciare cibo per strada, fare filmini e foto. C’è anche un’ordinanza della Regione in cui, sempre nero su bianco, si scrive che turisti e residenti disattendono le regole e lasciano rifiuti per strada. Ma chi le fa rispettare queste regole? La risposta, a vedere le immagini è chiara: nessuno.
Caro Sindaco,
La vicenda di Carrito, l’orso che da settembre 2021 frequenta il territorio comunale che lei
amministra , continua a tener banco sui social, in televisione e sugli organi di informazione
anche nazionali grazie al suo precoce risveglio dal letargo.
Le prime reazioni dei roccolani la scorsa estate furono di sorpresa ma in tanti provarono
simpatia per l’animale e con il passare del tempo le sue scorribande sono diventate addirittura
motivo di orgoglio , un Albergo ha addirittura offerto “stanze con vista orso” insomma una
presenza che arricchiva l’offerta turistica della cittadina abruzzese tanto che in molti hanno
criticato il suo trasloco e coloro che per mesi hanno tentato di allontanare l’orso dal paese
preoccupati per l’incolumita dell’animale e delle persone. Si perche Carrito non è un pelouche
ma un orso di più di 100 Kg che fortunatamente, come i suoi conspecifici marsicani, non ha mai
mostrato atteggiamenti aggressivi verso l’uomo ma che resta in ogni caso un pericolo costante
quando si avventura nel centro abitato e rischia di trovarsi a tu per tu con degli esseri umani.
Parco Nazionale d’Abruzzo, Carabinieri Forestali e Parco Nazionale della Majella hanno seguito
quest’orso per 10 mesi sacrificando altro lavoro istituzionale , impegnando uomini e donne,
giorno e notte , investendo del denaro pubblico magari destinato ad altro. Noi stessi come
associazione abbiamo speso più di quel che ci potevamo permettere per mitigare i danni
provocati dall’animale e prevenirne altri e non ce ne lamentiamo perchè l’associazione è nata
per questo ma certo ci lasciano completamente stupefatti il suo comportamento, Sig. Sindaco, e
quello della sua amministrazione che alle belle parole di circostanza e ai buoni propositi
distribuiti sugli organi di stampa o in televisione non ha mai dato alcun seguito concreto.
Che l’orso venga attirato dall’immondizia è ormai cosa nota, ma è altrettanto noto che Lei e la
sua amministrazione avete fatto meno del minimo per meglio organizzarne la raccolta e la
segregazione. Avete adottato l’ordinanza 43 del 22–10–2021, con cui si riprende l’ordinanza tipo
della DGR orsi confidenti (no illuminazione, alimentazione, ecc.) e il divieto di lasciare fuori i
cassonetti dell’umido, ma nulla è stato fatto per togliere dal paese i bidoni, che moltissimi,
soprattutto non residenti, utilizzano anche per l’umido, e nulla avete fatto affinchè anche questa
misura ( il divieto di lasciar fuori i secchi ) fosse realmente rispettata da turisti e residenti, come
le foto che allego a questa mia lettera dimostrano ampiamente.
Sappiamo che la Società che cura la raccolta dei rifiuti, da noi interpellata, in accordo con i
Parchi nazionali ha mostrato comprensione per il problema e si è detta disposta a trovare
soluzioni che mitighino il problema ( isole ecologiche , cassonetti a chiusura ermetica, e da
subito una tempistica particolare per la raccolta stessa da organizzare specialmente con i
residences i condomini e gli alberghi per far si che i cassonetti restino all’aperto il minor tempo
possible ) ma Il Comune e lei Sindaco, che queste azioni dovreste promuovere per primi e
coordinare, ci risultate purtroppo completamente assenti.
Enorme la pubblicità di cui ha goduto Roccaraso da un anno a questa parte , non sarebbero
bastati milioni di euro spesi in campagne pubblicitarie per raggiungere gli stessi risultati ed
ottenere l’eco nazionale che Carrito vi ha regalato, ma nessuna delle criticità che attirano l’orso
in paese e nelle sue immediate vicinanze sono state in alcun modo rimosse o mitigate.
Nemmeno una minima parte del denaro che Carrito vi ha fatto risparmiare in promozione
turistica è stato da Lei investito per razionalizzare la raccolta dei rifiuti che tra l’altro andrebbe a
migliorare il decoro urbano della sua bella cittadina che visitata da noi in questi giorni di grande
afflusso turistico certo non dà un bello spettacolo in quanto a pulizia e Carrito che rovista tra i
rifiuti e le buste di plastica nelle vostre strade non si puo’ proprio vedere e non rende un buon
servizio all’immagine di Roccaraso.
Insomma noi speriamo ancora che in un sussulto di buon senso e responsabilità, la sua
amministrazione la smetta di fare chiacchiere senza costrutto e dia il via a un azione di bonifica
che renda meno frequenti le incursioni di Carrito e più decorose Roccaraso e l’Aremogna.
Altrimenti temo che Lei rischi di avere sulla coscienza, la cattura e la prigionia a vita di
quest’orso di cui vi siete “fatti belli” sulle pagine dei giornali , certamente non una bella
pubblicità e sperando sempre che anche qualche roccolano non debba maledirvi il giorno che
“l’orsacchiotto”….il pelouche….continuando a frequentare il paese per via dell’abbondante
immondizia a sua disposizione dovesse rimanere intrappolato senza via d’uscita e qualcuno si
facesse male...
Sperando di poter finalmente registrare un vero “cambio di passo” nella gestione di questa
emergenza la saluto cordialmente
La lettera inviata al sindaco di Roccaraso
Lettera aperta a Francesco Di Donato Sindaco di Roccaraso
Il video con tutti gli inseguimenti agli orsi in Abruzzo