Pescara.”La giunta Alessandrini cancella il teatro dal progetto di riqualificazione delle aree di risulta e lo sostituisce con negozi, ristoranti e abitazioni. E’ l’ultima delle scelte assurde e inconcepibili di un programma di intervento che, paradossalmente, verra’ finanziato pure con soldi pubblici, ben 12milioni di euro previsti nel Masterplan, e che ha tagliato fuori una fetta importante della nostra economia. Se per il Pd il Teatro non e’ una priorita’, peraltro smentendo il mentore del sindaco Alessandrini, alias il governatore D’Alfonso, lo sara’ per le centinaia di piccole e medie compagnie artistiche locali che da decenni attendono una struttura decorosa, degna di questo nome, e che di nuovo verranno lasciate a bocca asciutta, compagnie dalle quali ora mi aspetto pero’ un rigurgito di coscienza”. E’ il commento del coordinatore cittadino di Forza Italia Guido Cerolini alle prime notizie inerenti la presentazione del progetto della Sinloc per la riqualificazione delle aree di risulta. “La presunta ‘sostenibilita’ finanziaria’ dell’intervento non puo’ calpestare i diritti e le aspettative di un’intera citta’ che da anni attende che venga dato un volto, una destinazione e una dignita’ a 13 ettari di superficie, situati in pieno centro cittadino, dopo lo spostamento della ferrovia – ha ricordato il Cerolini -. Tredici ettari che per anni hanno versato in condizioni di degrado totale, e che solo i tre distinti interventi dell’amministrazione di centro-destra hanno comunque sistemato in modo da renderli adeguati a ospitare i parcheggi a raso, in attesa di una riqualificazione definitiva. Ora il sindaco Alessandrini ha preso una spugna e ha cancellato la fetta caratterizzante dell’intervento, ovvero ha cancellato il teatro, ‘spuntato dal progetto perche’ non ci sono le risorse’, come ha detto il sindaco Alessandrini, una struttura che avrebbe dovuto dare un segno tipico alla citta’, sicuramente sotto il profilo monumentale, ma soprattutto sotto il profilo della funzionalita’, visto che a Pescara un teatro non c’e’ e lo sanno bene tutti quei giovani, o anche meno giovani, che hanno deciso di tentare la strada dello spettacolo come professione, ma non hanno luoghi per la propria arte, costretti ad appoggiarsi a piccole strutture, come il Matta, aperto pero’ solo dal 2010, o a ripiegare sui vecchi cinema, come il Massimo o il Circus. Che pero’ non sono dei teatri, con tutte le mancanze annesse. Ne’ e’ pensabile che la domanda di spazi venga soddisfatta dal Michetti, se e quando tornera’ a essere agibile e fruibile, vista la lentezza degli appalti. Ma, la cosa piu’ assurda e inaccettabile – ha detto infine Cerolini – e’ che il sindaco Alessandrini abbia sostituito quel teatro previsto nelle arre di risulta, con abitazioni, negozi, ristoranti e atelier, semplicemente trasferendo le cubature sul settore dell’edilizia privata e cancellando l’edilizia culturale, una scelta politica che ci da’ l’esatta misura della vocazione dell’amministrazione comunale Pd”.
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