Farindola. Accertamenti degli ispettori Inail in relazione alla posizione dei dipendenti del resort di Rigopiano (Farindola) presenti al momento della slavina che ha travolto la struttura, il 18 gennaio scorso. Oggi, gli ispettori hanno incontrato i genitori di Ilaria Di Biase, 22enne di Archi (Chieti), cuoca nel resort, tra le 29 vittime. Filippo e Maria Angela Di Biase ed il fratello di Ilaria, Yury, assistiti dagli avvocati del Foro di Lanciano Camillo La Morgia e Mario La Morgia, al termine dell’incontro hanno rivolto un appello agli organi centrali dell’Inail e allo stesso Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali “affinché si faccia presto, dal momento che la famiglia di Ilaria e di tutte le altre vittime, dipendenti dell’hotel, vivevano anche con l’apporto economico dei loro cari perduti”. “Questa mattina hanno aggiunto i due legali l’incontro con gli ispettori Inail è stato finalizzato a raccogliere notizie sulla attività lavorativa che Ilaria svolgeva nell’hotel Rigopiano. Da circa tre anni la ragazza lavorava nell’hotel, dopo aver superato brillantemente le selezioni del corso svoltosi presso la Scuola di Cucina Casadonna del Maestro Niko Romito. Il suo impegno nella cucina era totale ed era sempre alla ricerca di nuovi piatti da proporre e non si risparmiava sul lavoro”. Il pomeriggio del 18 gennaio, Ilaria aveva sentito i genitori e il fidanzato Antonio raccontando della giornata lavorativa.
Quel giorno era in servizio in cucina. Gli avvocati La Morgia aggiungono: “Nell’incontro odierno gli ispettori dell’Inail sono stati assolutamente rispettosi del dolore che affligge i genitori di Ilaria. E’ ancora presto per parlare di risarcimento, rendita vitalizia, indennizzi, questo è il momento del raccoglimento e della riflessione. La famiglia di Ilaria e del fidanzato Antonio sono pronti a lottare per cercare la verità e fare giustizia su questa immane tragedia. L’auspicio è che l’Inail chiuda al più presto le indagini, anche perché vi sono delle certezze insormontabili: Ilaria lavorava presso l’hotel Rigopiano, era regolarmente assunta e la disgrazia è avvenuta proprio sul posto di lavoro. Tutte circostanze queste che determinano il diritto della famiglia a vedersi riconoscere il giusto risarcimento dei danni”.