Rigopiano. “Il dolore è incancellabile. Si può attenuare un po’ in alcuni momenti della giornata ma in altri torna indietro come un macigno. Ora però ci aspettiamo che qualcuno inizi a dire: forse non ero la persona giusta al posto giusto. Non dico una ammissione di colpevolezza perché sarebbe troppo, però qualcuno che dica: non ho fatto abbastanza. Il mio lavoro l’ho fatto con superficialità. Questo sì”. Queste le parole del presidente del Comitato Vittime di Rigopiano Gianluca Tanda, che quel 18 gennaio ha perso il fratello Marco. Gianluca ha voluto ringraziare l’Abruzzo per l’affetto dimostrato oggi, ad un anno dalla tragedia:
“Abbiamo visto oggi molto affetto vicino a noi. Questa era la giornata che chiedevamo: tanto amore. É questo che meritavano quelli che non ci sono più e penso che a loro sia arrivato qualcosa su. Oggi sono venuti in tanti. Molti purtroppo sono rimasti fuori dal palasport di Penne (Pescara), ma abbiamo allestito un maxi schermo. La nostra paura oggi era quella di essere solo noi parenti. Di essere stati dimenticati e invece la popolazione ci è oggi vicina e crediamo che ci sarà vicina ancora per tanto tempo”.
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