Pianella. Nella meravigliosa vallata dell’area Vestina, lì dove si può ammirare l’imponenza dell’Olimpo d’Abruzzo, il Gran Sasso, in una pittoresca cornice di distese di campi ha inizio il primo raccolto di grano di Rustichella d’Abruzzo. Anche quest’anno il noto pastificio ha festeggiato Primo Grano Celebration nella Piana di Santa Caterina. Da più di 10 anni Rustichella d’Abruzzo organizza il Primo Grano Tour, la trebbiatura del primo grano che dà il nome all’ omonima linea di pasta artigianale realizzata con grano 100% abruzzese. A questa festa hanno preso parte i principali importatori da tutto il mondo. Nei loro giorni di permanenza in Abruzzo gli ospiti di Rustichella provenienti da Usa, Canada, Singapore hanno visitato la sede del vecchio Pastificio Sergiacomo nell’antico borgo di Penne (oggi casa della famiglia Peduzzi), dove tutto è iniziato nel 1924 e hanno potuto ammirare le bellezze del nostro territorio. I titolari di Rustichella d’Abruzzo Gianluigi e Maria Stefania Peduzzi insieme al loro team hanno organizzato anche workshop teorico-pratici su pasta, olio evo, contest culinari e curato la serata di sabato 23 luglio quando gli ospiti hanno assistito all’antica operazione di trebbiatura. Alcune ore per ritornare indietro negli anni e far rivivere una scena consueta alle generazioni passate fatta di polvere, fatica e spighe di grano. Una tradizione nella tradizione che lega Rustichella d’Abruzzo al territorio e alla natura che circonda i suoi luoghi di produzione. Alla prima polvere che ha alzato la trebbiatrice il pubblico si è allargato e ha seguito le operazioni da più lontano. Dopo aver riempito i sacchi di grano la festa è continuata a tavola con un menu tipico della storia culinaria abruzzese preparato dallo chef Michele Papagno. Ai due piatti principali verza e fagioli tondino con alici fritte e peperone dolce e penne rustiche alla Gricia è seguito l’agnello alla griglia, la carne per eccellenza in Abruzzo. Immancabili le Sise delle monache di Guardiagrele, i bocconotti e la pizza doce all’Abruzzese. Tra gli ospiti anche lo chef giapponese Seita Nakahara da poco insignito della prima stella Michelin, un supporter della cucina italiana e soprattutto amante della pasta Rustichella d’Abruzzo. Non è un caso che nel suo ristorante a Singapore “Terra” si possano gustare piatti dai sapori italiani, esclusivi perché raccontano l’incontro di due tradizioni antitetiche la nostra e quella orientale. La serata si è conclusa con il ballo della pupa, un antico costume abruzzese di carattere agrario connesso ai riti di fertilità della terra. La Pupa, una figura femminile di cartapesta, dalla forma campanulare, ha danzato come vuole la tradizione accompagnata dal suono di fisarmonica mentre si accendevano progressivamente i fuochi d’artificio; il ballo è terminato con l’inebriante spettacolo pirotecnico della girandola che il fantoccio aveva infissa sulla testa divertendo i presenti. @baldaroberta
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