Pianella. Sabato 25 marzo, alle 18, verrà inaugurata una delle opere maggiormente attese dalla cittadinanza, poiché l’amministrazione comunale, grazie ad un finanziamento di 630.000 Euro del Ministero dell’Interno, ha effettuato una complessa opera di consolidamento delle mura storiche della zona nord-ovest del centro storico, che in passato era stata interessata da gravi fenomeni di dissesto, tanto da dover essere interdetta al transito.
“L’intervento progettuale – spiega il sindaco Sandro Marinelli – ha consentito, oltre al consolidamento ed al recupero delle mura storiche che versavano in grave stato di abbandono, di riqualificare l’area sottostante, acquisita dal comune, realizzando una passeggiata verde con orti urbani, intitolata alla nobildonna “Delfina Antonia de Felici Curato”, nonché, grazie anche all’istituzione del senso unico su Via Gesualdo de Felici, di realizzare 35 nuovi posti auto, di cui due per disabili e rosa. Mutuando una antica tradizione giapponese, inoltre, ogni albero da frutto piantato nella nuova area verde attrezzata sarà intitolato ai centenari pianellesi, a testimonianza dell’attenzione e del rispetto della comunità verso le proprie origini e dell’elevato livello di qualità della vita che manteniamo da sempre. Da qui in avanti, inoltre, ad ogni nuovo centenario sarà intitolato uno degli alberi piantato nella passeggiata verde”.
“Si tratta – aggiunge il primo cittadino – di un’opera che avrà un notevole impatto sulla vivibilità del centro storico poiché, grazie alla realizzazione dell’ascensore e dei posti auto, sarà comodamente raggiungibile la zona dei palazzi nobiliari posta nella parte più elevata del borgo, offrendo nuove opportunità di insediamento per ulteriori iniziative legate al commercio ed ai servizi. Si conclude in tal modo il ciclo dei numerosi interventi effettuati all’interno delle mura storiche che ci consente oggi di offrire ai cittadini ed ai turisti un contesto di notevole bellezza storica ed architettonica che ha saputo, tuttavia, coniugare al meglio tutela e vivibilità evitando quel diffuso fenomeno di abbandono dei borghi storici che ha contraddistinto diverse realtà.”