Pescara. Il patronato Inca Cgil provinciale di Pescara, nel 2017, ha avviato 17.056 pratiche e ne ha chiuse 12.043, con un consistente aumento rispetto al 2016. Sono in aumento quelle di carattere previdenziale, in particolare le domande di pensione; consistente l’attività nel campo del danno alla salute e quella in campo assistenziale, con circa 810 domande di invalidità civile e 1061 di indennità di accompagnamento.
Sono state presentate 2802 domande di disoccupazione Naspi, 397 domande di disoccupazione agricola, 777 domande di maternità. Sono i dati principali contenuti nel bilancio sociale 2017 del patronato, che verrà presentato venerdì 19 ottobre, alle ore 9.30, nella sede della Camera del Lavoro di Pescara.
Alla presentazione interverrà la presidente nazionale Inca Cgil, Morena Piccinini, oltre al coordinatore regionale, Sandro Giovarruscio, a Carmine Ranieri della segreteria regionale Cgil e a Luca Ondifero, segretario provinciale del sindacato. Durante l’incontro verrà ricordata la figura di Gabriele Rocco Proietto, storico consulente medico dell’Inca Cgil di Pescara e dell’Abruzzo a cui si devono i primi riconoscimenti da parte dell’Inail, in Abruzzo ed in Italia, delle malattie professionali per la silicosi e la asbestosi, in particolare agli ex minatori.
“Gli enti di patronato – afferma l’Inca Cgil di Pescara – sono sempre più gli intermediari a cui un numero crescente di lavoratori, giovani e pensionati, si rivolge per avere la tutela dei loro diritti individuali nei confronti degli enti quali Inps, Inail e Asl. E’ciò nonostante che le ultime leggi di bilancio hanno comportato pesanti tagli all’attività degli istituti di patronato, rendendo necessaria la riorganizzazione della stessa loro attività.
“I dati di questo nostro bilancio sociale 2017 – afferma Nicola Primavera, direttore del patronato rovinciale – ci dicono che sul nostro territorio c’è ancora un fortissimo disagio sociale che finora non ha trovato risposte adeguate da parte delle istituzioni. C’è una grande domanda di tutela individuale anche per i rapporti complessi e difficili con gli enti previdenziali, Inps, Inail e la stessa Asl, in tema di tutela della salute”.