Pescara. Trent’anni di reclusione per Davide Troilo. È quanto ha chiesto il pm Anna Rita Mantini, nel corso della sua requisitoria, conclusasi pochi minuti fa nell’aula 8 del tribunale di Pescara, nell’ambito del processo sull’omicidio di Jennifer Sterlecchini, 26 anni, uccisa con 17 coltellate il 2 dicembre 2016 dall’ex fidanzato, l’ascensorista di 34 anni Davide Troilo, mentre lei stava lasciando per sempre l’abitazione che avevano condiviso in via Acquatorbida a Pescara. Occhi lucidi da parte della madre e del fratello della vittima, durante la ricostruzione compiuta dal pm. Impassibile, a testa bassa, l’imputato.
La Mantini ha parlato di “odiosità della condotta dell’imputato, che ha agito con assoluta lucidità” e di “banalità e sproporzione di qualsiasi eventuale stimolo esterno rispetto al gesto di togliere la vita ad una ragazza di 26 anni con 17 coltellate”. Prima della Mantini ha preso la parola il professor Di Giannantonio, consulente nominato dal giudice, secondo il quale, al momento dei fatti, Troilo era capace di intendere e di volere. La sentenza è attesa nel tardo pomeriggio, dopo le arringhe di parti civili e difesa.
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