Pescara. Proseguono senza sosta gli accertamenti nell’ambito dell’inchiesta sulla vicenda degli oltre 200 bambini, iscritti in numerose scuole di Pescara, finiti in ospedale con sintomi gastrointestinali provocati dal batterio Campylobacter. Dagli esami sui campioni di cibo di cui si sta occupando l’Istituto Zooprofilattico, al momento, non è emersa la presenza del batterio, ma le analisi proseguono sugli altri alimenti sequestrati.
Estremamente consistente, infatti, la quantità di materiale da analizzare, tanto che l’Izs sta lavorando h24, giorni festivi compresi. Gli esperti dello Zooprofilattico, nelle due sedi di Teramo e Pescara, si stanno occupando di esaminare tutti i campioni di cibo, i pasti test e il materiale sequestrato nei centri cottura e nelle mense pescaresi. Solo parte dei risultati è stata conclusa in via definitiva e ha dato esito negativo, ma gli accertamenti proseguono su tutti gli altri campioni. Che si sia trattato di Campylobacter è emerso dalle coprocolture eseguite nel laboratorio della Asl di Pescara, risultati poi confermati anche dallo Zooprofilattico. Al momento, quindi, il batterio è stato individuato solo nelle feci delle oltre 220 persone, tra cui una quindicina di adulti, finite in ospedale. Intanto proseguono le indagini dei Carabinieri del Nas e dei Forestali, delegati ad occuparsi degli accertamenti dalla Procura di Pescara. Obiettivo dell’attività investigativa è quello di risalire all’origine dell’infezione. Quattro gli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura; sono tutti rappresentanti delle due ditte che, in Ati, gestiscono il servizio di refezione scolastica. I reati ipotizzati sono adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari, commercio di sostanze alimentari nocive, di natura colposa, e lesioni colpose.
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