Pescara. “Da anni denuncio il vergognoso stato dello storico stabilimento balneare Guerino (originariamente denominato “il Gabbiano”) in pieno centro a Pescara. Ho fatto presente tante volte che il Comune di Pescara avrebbe potuto/dovuto revocare la concessione ai sensi della normativa vigente (art.47 del Codice della Navigazione). Dal 2004 Guerino è finito nelle mani di Gianni Paglione. E’ dal 2005 – data inizio lavori – che lo stabilimento è inscatolato. Una concessione balneare non è una proprietà privata. Lo scopo di una concessione è quello di fornire servizi, non di sottrarre un bene pubblico alla fruizione collettiva. Purtroppo l’amministrazione comunale, e quelle che l’hanno preceduta, non hanno dichiarato decaduta la concessione. Evidentemente Paglione gode di solide amicizie nei palazzi che contano e nella politica di centrodestra e centrosinistra se ha potuto tenere in ostaggio una concessione demaniale per 13 anni”. Ha dichiarato Maurizio Acerbo, ex-consigliere comunale di Pescara.
“L’amministrazione avrebbe avuto il dovere di revocare concessione e di rimetterla a gara dando ad altri imprenditori e operatori la possibilità di restituire vita allo storico stabilimento. Invece non solo la concessione non è stata revocata ma assistiamo – leggendo la stampa – a operazioni poco chiare. L’anno scorso sui giornali un ex-consigliere comunale del PD Florio Corneli divenuto amministratore unico della società Giemme che lo stabilimento avrebbe riaperto entro l’estate 2017. Ovviamente la cosa non è accaduta. A novembre lo stesso Florio comunica sulla stampa che lo stabilimento ospiterà un “un accordo di partnerariato con una grossa azienda del settore dell’agroalimentare, un format che dallo slow food al fast food propone solo cucina mediterranea altamente specializzata. Ora apprendiamo che si starebbe concludendo un accordo con Mc Donald’s. Sarò un pescarese doc che tiene all’identità e alla storia della propria città ma la cosa non mi convince per niente. Il Gabbiano poi Guerino era un locale-ristorante di qualità. Ci passavano tutte le personalità che venivano in città (ci pranzò il Presidente Pertini dopo aver inaugurato la Sevel), era un balcone sul mare che univa stile architettonico e qualità del servizio in pieno centro. Prima è stato sottratto alla città per 13 anni e ora vogliono trasformarlo in un Mc Donald’s? Faccio notare inoltre che se il Comune avesse revocato la concessione avrebbe potuto metterla a gara. Questo avrebbe significato: 1) introiti per il Comune, cioè per la collettività, 2) possibilità di inserire dei parametri qualitativi per la concessione. Trasformare Guerino in un Mc Donald’s mi sembra davvero una proposta di cattivo gusto. Dopo tanto parlare di slow food e valorizzazione delle eccellenze del territorio ritrovarsi un fast food sul mare non è un bel biglietto da visita per la nostra città”.