Pescara. È a rischio prescrizione il procedimento in corso al tribunale di Pescara sulle autorizzazioni di noleggio con conducente (Ncc) rilasciate dai Comuni di Turrivalignani (Pescara), San Vito Chietino (Chieti) e Treglio (Chieti). L’udienza preliminare, in programma ieri mattina, è stata rinviata per l’ennesima volta a causa di un difetto di notifica ad uno degli avvocati e il giudice Elio Bongrazio non ha potuto fare altro che fissare la prossima udienza al 28 marzo. L’inchiesta risale al 2012 e il procedimento, approdato presso il tribunale di Pescara nell’ottobre 2015, stenta a decollare a causa dei continui rinvii. Vista la mole di documenti e il gran numero di imputati, i tempi si annunciano particolarmente lunghi.
Nella vicenda figurano 24 imputati, tra i quali l’ex sindaco di Turrivalignani, Roberto Di Cecco e il responsabile del Suap del Comune di San Vito, Angelo Bianco. Le accuse, che non sono uguali per tutti, vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione fino alla concussione. Per la maggior parte dei reati si rischia la prescrizione e soltanto il reato associativo è ampiamente al riparo dal decorrere dei termini. Secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Barbara Del Bono, gli operatori Ncc, una volta ottenute le licenze dietro il pagamento di mazzette, non avrebbero svolto il servizio in Abruzzo, ma avrebbero guidato i taxi nel territorio di Roma. Sotto la lente 60 autorizzazioni rilasciate dal Comune di Turrivalignani e altre 60 rilasciate dai Comuni di San Vito e Treglio. Si sono costituiti parti civili l’Associazione tutela legale taxi, la Federazione taxi Cisal Roma, la Sacat, l’Anar, l’Ugl taxi e cinque operatori romani.