Pescara. “Fino ad alcuni anni fa non vi era consapevolezza sufficiente sul sistema giudiziario, fonte di freno per l’economia, fonte di problemi, fonte di diffidenza per gli investitori stranieri. Da poco tempo ma in modo deciso, in tutti i documenti di programmazione economica finanziaria di cui mi sono occupato fino a qualche mese fa, il tema della riforma della giustizia, in particolare di quella civile, e’ uno di quelli prioritari nel nostro Paese”. Così a Pescara il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, nel corso di un incontro per ricordare l’economista Federico Caffe’. Presente anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. Legnini ha parlato del “peso dell’economia sommersa e dell’economia illegale. Pensate se l’intero apparato pubblico fosse nelle condizioni migliori di recuperare una fetta di questa economia. Pensate al peso che questa economia ha sul sistema giudiziario, sul bilancio pubblico e, quindi, sulla vita delle persone”. Il governatore della Banca D’Italia, Ignazio Visco, ha definito l’economista pescarese Federico Caffe’ un “esempio di rettitudine, di attaccamento al dovere di grande capacita’ di trasmissione delle conoscenze”. Visco, pur riconoscendo il valore di un “grande economista e di un grande italiano, accademico dei Lincei”, ha messo in guardia “dall’utilizzo meccanico del suo pensiero nell’interpretazione dei fatti attuali”. La grave crisi economica, la necessita’ di investire nel capitale umano, la sfida del processo tecnologico sono stati i temi affrontati dal governatore della Banca D’Italia nel suo ricordo del professor Federico Caffè. “Una piccola regione non e’ costretta a piccole funzioni”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, concludendo i lavori del convegno dedicato all’economista Federico Caffè, svoltosi al teatro Circus di Pescara, alla presenza del governatore della Banca D’Italia, Ignazio Visco, allievo del professor Caffe’. D’Alfonso, come orientamento nella sua pratica ammnistrativa, ha detto di “voler prendere a prestito l’atteggiamento del liberale adulto di Caffe’, che mai sconfina nel liberismo”. “Caffe’, dice D’Alfonso, e’ anche riformista e lo si sente quando si pone le domande sul progetto di vita di ciascun individuo”. Qui, secondo il presidente, entra in campo, “con potenza il valore della conoscenza e della formazione”. Il “riformista – ha detto D’Alfonso – rifiuta l’immagine dell’autorappresentazione della realta’ ma l’analizza segmentandola”. “E’ giusto – ha annunciato nel concludere – che nasca una continuita’ di occasioni di ritrovamento sul pensiero di Federico Caffè: abbiamo la necessita di simboleggiare un luogo; che l’Abruzzo realizzi una narrazione di questa grandezza”.
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