Pescara. ‘L’Operazione Quercia’ e la Brigata Maiella protagonisti in due eventi internazionali grazie all’opera divulgativa dello storico Marco Patricelli: due vicende che hanno caratterizzato la storia d’Abruzzo – la liberazione di Mussolini sul Gran Sasso nel 1943 e l’epopea dell’unità di patrioti che, inquadrati nell’esercito alleato, partirono dall’Abruzzo per liberare l’Italia dai tedeschi – saranno al centro di appuntamenti culturali a Praga e a Varsavia.
Il primo è in programma oggi nell’ambito della Giornata mondiale del libro Unesco presso la sede dell’Istituto italiano di cultura di Praga con la presentazione della versione in lingua ceca del libro “Liberate il Duce – Gran Sasso 1943, la vera storia dell’Operazione Quercia”, tradotto e pubblicato dalla casa editrice Grada.
L’incontro voluto dal direttore di Grada, Lukas Pokorny, d’intesa col direttore dell’IIC Giovanni Sciola, alla presenza dell’autore e con lettura pubblica di alcune pagine, si inserisce tra gli appuntamenti culturali più importanti della capitale ceca; il volume di Patricelli è stato da poco pubblicato anche in Polonia. Da questo lavoro la Rai ha tratto il docufilm “Liberate il duce” trasmesso nel ciclo “La grande storia’.
Nel 2018 Patricelli è stato invitato dal Quirinale a tenere il discorso commemorativo per la festa della Liberazione davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Casoli: in questo contesto si inquadra il secondo appuntamento, in programma il 26 aprile, nell’esclusiva sede del Museo Reale di Varsavia, durante il Convegno internazionale sul 75/o anniversario della battaglia di Montecassino, in cui parlerà della Brigata Maiella, l’unità di patrioti abruzzesi che combatteva tra le fila del II Corpo d’armata polacco del generale Wladyslaw Anders.
L’unica formazione apartitica di volontari che operò militarmente durante la Liberazione, provvedendo, tra le altre cose, a disarmare le bande partigiane – così definite dai comandi inglesi nella documentazione presente all’Archivio di Stato – nelle zone liberate, prima nelle Marche poi in Emilia; un vero e proprio ‘unicum’ della storia.