Pescara. Dopo il riuscito flash mob di venerdì scorso davanti alla sede della Regione a Pescara, Italexit Abruzzo intende spendersi per un ruolo di primo piano nella pressione al governo italiano contro l’invio di armi all’Ucraina e a favore dell’apertura di negoziati.
Il direttivo abruzzese del partito di Gianluigi Paragone si è riunito sotto la direzione del commissario regionale Massimo Pietrangeli per mettere a punto la sua azione. La mobilitazione di Pescara è soltanto l’apertura di una serie di iniziative che spingeranno verso un ripensamento del ruolo dell’Italia nella guerra che ogni giorno registra un’escalation tale da avvicinare l’eventualità di un conflitto nucleare allargato all’intera Europa.
«Ringrazio i partecipanti al flash mob su un tema molto importante e sentito in tutto il nostro Paese», ha dichiarato alla fine della riunione Eliseo Bernabei, coordinatore provinciale per Pescara di Italexit. «La maggioranza degli italiani – ha proseguito – è contro questa guerra i cui effetti economici stanno devastando in primis la nostra economia. E’ assurdo che il governo non trovi i soldi per abbassare le accise sul carburante mentre, di contro, investe miliardi di euro nell’invio di armi. Non è altresì possibile che l’Occidente minacci la fornitura di proiettili all’uranio impoverito – accusa Bernabei – il cui utilizzo è stato più volte deplorato dallo stesso parlamento europeo a partire dal lontano 2008. Noi di Italexit siamo per un immediato e incondizionato cessate il fuoco; questa guerra tra Nato e Russia, combattuta per procura dall’Ucraina e che sta mietendo migliaia di morti, deve terminare all’istante. Continueremo a batterci per questo, cercando di coinvolgere sempre più persone».
Andrea Di Ciano, coordinatore provinciale per Chieti: «va chiesto con forza e convinzione lo stop all’invio di armi e l’apertura di una Conferenza Internazionale per la pace che impegni tutti gli Stati al rispetto del diritto internazionale e alla riduzione delle spese militari. Sono le popolazioni civili – sottolinea Di Ciano – a pagare il prezzo di questa guerra e delle tante altre dimenticate. La guerra è davvero “una scelta scellerata’’; è bene che sia chiaro in questo clima assurdamente guerrafondaio».
«Constatata la numerosa partecipazione della gente comune che venerdì scorso si è unita a noi per manifestare il sentimento per la pace che è prevalente negli italiani, ciò che l’establishment fa finta di aver dimenticato, il nostro ringraziameno va a tutti quelli che vedono in Italexit un punto di riferimento», ha spiegato Marius Creati, coordinatore dell’area metropolitana pescarese. «Bisogna sensibilizzare sul problema del conflitto, che da oscuro presagio poco più di un anno fa si è trasformato in realtà devastante, come lo era del resto già da otto anni per le popolazioni del Donbass. Noi siamo per un ‘no’ categorico al prosieguo del conflitto – annota Creati – per un ‘no’ intransigente all’invio di armi e all’approvazione di ulteriori stanziamenti per la militarizzazione ulteriore dell’Ucraina; infine per un ‘sì’ deciso ai negoziati. Gli italiani desiderano la pace, e noi siamo con loro».