Pescara. Il rapporto tra tamponi effettuati e popolazione residente è utile per capire quanto nelle Regioni si stia dando “la caccia” al virus. In Abruzzo la situazione non è molto rassicurante. La regione Abruzzo si trova infatti sotto la media nazionale. Il totale nazionale è di 8.219.421 tamponi eseguiti da inizio epidemia al 26 agosto (teniamo questa data come termine ultimo per uniformità con i rilievi di ieri).
Se eliminiamo i doppi o tripli tamponi di conferma eseguiti sullo stesso soggetto vediamo che i casi realmente testati sono stati 4.877.178: pari all’8,1% della popolazione italiana.
Due regioni, Piemonte e Liguria, sono esattamente in linea con questo valore. Al di sopra si collocano: Provincia autonoma di Trento (16,2%); Provincia autonoma di Bolzano (14%); Valle d’Aosta (13,8%); Friuli Venezia Giulia (12,3%); Veneto (12%); Emilia Romagna (11,3%); Basilicata (10,6%); Umbria (10,3%); Molise (10,2%); Lombardia (9,1%) e Toscana (9%). Restano sotto la media nazionale Marche (7,8%); Calabria (7,7%); Abruzzo (7,4%); Lazio (7,3%); Sardegna (6,7%); Puglia (5,1%); Sicilia (5,1%) e Campania (3,7%).
Con l’arrivo dell’influenza stagionale, con circa 8 milioni di casi di media nel periodo ottobre-aprile su base statistica storica Iss, l’attuale capacità di eseguire tamponi dovrebbe essere almeno raddoppiata, portandola a 200mila test al giorno, per poter discriminare tra le due malattie, che presentano sintomi sovrapponibili.