Montesilvano. “Era entrata in Giunta al Comune di Montesilvano nello scorso mese di luglio, il sindaco Francesco Maragno l’ha estromessa, dopo nove mesi, con un laconico messaggio su WhatsApp. Manola Musa, dunque, non è più assessore al Comune di Montesilvano”. Dura la presa di posizione di Lega Salvini Premier che, attraverso Aurelio Cilli, sottolinea la “gravità di un provvedimento che minaccia di essere solo il primo passo per un cambiamento di assetti: È una politica che non ci appartiene. Riteniamo inconcepibile e grave revocare in questo modo l’incarico a un assessore. A Manola Musa non può essere addebitato alcunché, le va dato atto, invece, di aver svolto correttamente il proprio mandato pur dovendosi confrontare, in ogni occasione, con scelte sovraordinate non riconducibili ai programmi e alla cultura di centrodestra. Da troppo tempo, del resto – prosegue ancora Cilli – le scelte importanti non vengono più condivise dalla maggioranza dei consiglieri di centrodestra, poiché approvate da quattro-cinque elementi di giunta senza alcuna concertazione. Ne sono un esempio evidente i provvedimenti assunti per la gestione dell’immigrazione. Decisioni che vanno a discapito del territorio e penalizzano i cittadini italiani in difficoltà, decisioni che ci hanno indotto, insieme all’assessore, a prendere necessariamente le distanze. Purtroppo non è il primo grave errore politico commesso da questa amministrazione”.
Sulla vicenda interviene anche il coordinatore regionale di Lega Salvini Premier, l’on. Giuseppe Bellachioma, che evidenzia come il cambio di passo che i cittadini hanno chiesto, con il loro voto, nelle elezioni politiche di marzo non sia stato evidentemente recepito: “A Montesilvano, e in tutto l’Abruzzo, ci siamo trovati di fronte ad elettori che hanno premiato il nostro programma di trasparenza e di discontinuità con il passato. Il gesto di Maragno dimostra che questo desiderio di cambiamento non ha trovato ascolto, non è stato riconosciuto. La nostra ‘rivoluzione del buonsenso’ vuole riportare i cittadini e la buona politica al centro del programma amministrativo delle città e della Regione, un programma che non può essere svilito da manovre e manovrine opportunistiche, elaborate nelle segrete stanze, che non fanno parte del nostro metodo e della nostra cultura”.