Pescara. Nel mondo della musica, e in particolare del grande pianismo internazionale, Angelo Fabbrini è un vero mito. A lui si sono rivolti i più grandi pianisti da Benedetti Michelangeli a Pollini, da Zimerman a Brendel, da Sokolov a Martha Argerich, che suonano solo sui gran coda Steinway da lui accordati, e che spesso lo vogliono al loro fianco nelle loro tournée in tutti i paesi del mondo.
Se si considera che Fabbrini si avvale di una ventina di collaboratori e ha acquistato e poi rivenduto oltre 200 gran coda Steinway, e che ne possiede una ventina che affitta in tutti i maggiori teatri ai più valenti pianisti, sarà chiaro che la sua storia non è solo la storia di uno straordinario artigiano del suono, ma anche quella di un valente imprenditore e di un testimone davvero eccezionale. “I pianoforti, viaggiano spesso dall’Europa all’Asia agli Stati Uniti e poi ancora
in Europa. Quello di Pollini oggi è a Vienna, domani viene trasferito ad Amsterdam e poi a Londra”. Così scrive Fabbrini; e con i pianoforti ecco che anche lui viaggia, al seguito dei più grandi interpreti di questo strumento. Le pagine del libro “è arrivato l’accordatore”, ricche di aneddoti e notizie, sono di sicuro interesse non solo per un
pubblico di specialisti e di amanti della musica, ma anche per chiunque sia alla ricerca di una lettura di grande
piacevolezza.