Pescara. “Conoscendo il pensiero ‘alla grande’ del presidente D’Alfonso noi riteniamo che questo progetto, cosi’ come e’ stato progettato, portera’ ad un aumento dei costi ed una riduzione dei servizi”. Cosi’ il senatore di Forza Italia Fabrizio Di Stefano a proposito della riforma del trasporto pubblico locale in Abruzzo, che prevede la fusione di di Arpa, Sangritana e Gtm. “Approda in Aula – prosegue – la riforma del trasporto pubblico locale che dovrebbe ridurre i costi dello stesso ma i presupposti sono altri. Ci risulta infatti che per una stima sui conferimenti delle tre societa’, Arpa, GTM e Sangritana, la prima, su indicazione del Tribunale ai sensi ex art.2343 Cod. Civ., abbia commissionato uno studio a due professionisti abruzzesi per un onere complessivo di oltre 700mila euro. Se queste sono le premesse, immaginiamo cosa accadra’ quando dovranno affrontare il problema della equiparazione degli stipendi del personale di tutte e tre le societa’”. “Davvero – sostiene Di Stefano – pensano che i sindacati accetteranno un riallineamento degli stessi ai parametri dell’Arpa, che sono i piu’ bassi tra le tre societa’? Non sarebbe invece stato piu’ logico definire prima il percorso completo e poi concludere il tutto con l’atto formale?”. “A distanza di oltre 2 mesi, e solo dopo la presentazione di una mia interrogazione, ci viene fornita la documentazione utile, che pero’ era stata gia’approvata il 29 dicembre 2014, per le opportune valutazioni e oggi e’ in programma la discussione in Prima Commissione – rimarca il presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo – Il tempo a nostra disposizione e’ incomprensibilmente breve visto che probabilmente la maggioranza portera’ il provvedimento in Aula gia’ domani e noi in queste poche ore dovremmo studiare il destino di una delle piu’ grandi e importanti aziende abruzzesi (1450/1500 dipendenti, 140/160 milioni di euro di volume d’affari)”. Secondo Febbo, “non e’ assolutamente accettabile questo modo di fare, perche’ si vuole realizzare un passo cosi’ importante per il futuro della nostra regione senza un benche’ minimo confronto, senza concertazione. Questo progetto di fusione andrebbe affrontato con maggiore attenzione e rispetto. Ad oggi questo ‘Abruzzo veloce’ ha prodotto solo un contenzioso di ben 700 mila euro, speriamo non arrivino altri danni”.
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