Pescara. L’accordo di programma su cui tanto si e’ spesa l’amministrazione di Bussi e’ naufragato miseramente. Peccato, se l’amministrazione comunale avesse seguito i suggerimenti che da anni il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua avanza non saremmo arrivati a questo fallimento che si riverbera sugli abitanti di Bussi, lavoratori e disoccupati compresi, e su tutta la cittadinanza della valpescara. La lettera del ministero, giunta il 20 maggio dopo il nostro esposto del 16 maggio, ha fatto emergere tutte le lacune di questa operazione portata avanti in modo maldestro”. E’ quanto afferma la stessa associazone in una nota. “L’unica cosa che rimane e’ la perdita di tre anni di tempo prezioso durante il quale i cancerogeni e le sostanze tossiche sono continuate a uscire dai tre luoghi simbolo del sito inquinato di Bussi: discarica Tremonti; discariche 2A e 2B e Sito Industriale. In questi anni – si legge nella nota – non si e’ bonificato un grammo di suolo; la falda e’ inquinatissima e porta i veleni verso valle. Sono passati 12 anni dal primo piano di caratterizzazione dell’area industriale in cui emergeva la situazione di inquinamento presentato dalla Solvay al Comune di Bussi nel 2004; nove anni dai sequestri delle discariche Tremonti, 2A e 2B. Non si puo’ continuare a giocare con il futuro di Bussi e della valpescara. La strada maestra e’ la bonifica, costringendo le due multinazionali presenti a vario titolo nel sito, Solvay ed Edison, a fare semplicemente quanto previsto dalla legge”. Il Forum si pone, poi, una serie di interrogativi: “E’ stata attivata per il sito industriale la procedura di legge per l’individuazione del responsabile della contaminazione (colui che materialmente dovra’ pagare la bonifica)? Il Piano di Bonifica previsto dal Testo Unico dell’Ambiente D.lgs.152/2006 dov’e’? Si sta mettendo in mora Edison per la bonifica della Tremonti e delle 2A e 2B dopo la magra figura rimediata al Consiglio di Stato dal Ministero dell’Ambiente che con l’ex direttore Pernice e’ riuscito a sbagliare procedura richiamando una legge non piu’ in vigore? Sulle discariche 2A e 2B, quando si chiude la gara per procedere con il progetto definitivo e poi quello esecutivo di bonifica (perche’ ad oggi siamo ancora al preliminare dopo dieci anni di commissariamento…)? La Magistratura interverra’ per bloccare la fuoriuscita dei cancerogeni dal sito e perseguire chi non sta operando secondo quanto previsto dalla legge? Bonificare e’ facile – sostiene ancora il Forum – e non vogliamo continuare ad agire attraverso gli esposti: basta seguire i passaggi previsti dal Decreto 152/2006 (e prima ancora dal Decreto 471/99). La reindustrializzazione sta diventando l’alibi per non bonificare e per ritardare azioni obbligatorie per legge che, tra l’altro, garantirebbero il lavoro a centinaia di persone per un decennio”. In conclusione per l’associazione “L’accordo di programma per la reindustrializzazione e’ solo un tassello aggiuntivo che non puo’ ritardare o, peggio, posticipare sine-die, la bonifica (con le ventilate tombature di aree inquinate). Non puo’ essere usato come specchietto per le allodole o, peggio, come foglia di fico per la mancata attuazione di obblighi di legge. Tutte le aree oggi sgombre da attivita’ industriali in corso devono essere bonificate subito. Poi si potranno insediare nuove attivita’”.
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