Montesilvano.
Lo smaltimento dei materiali e dei rifiuti accumulati sulla scalinata di emergenza lato ovest della palazzina di via Lazio 61, nonché la fornitura di tutte le attestazioni tecniche riguardo il possesso dei requisiti di legge, per la tutela dei residenti in caso di emergenze, anche in materia di normative antincendio. E’ questo il contenuto di due ordinanze firmate dal sindaco di Montesilvano Francesco Maragno, all’indomani dell’ennesimo incendio divampato nell’immobile a causa dei rifiuti abbandonati. Entrambe le ordinanze sono destinate al titolare dello studio che amministra il condominio che ospita anche alcuni alloggi popolari del Comune di Pescara. Nelle scorse settimane, inoltre il primo cittadino ha inviato una lettera alla Prefettura, al sindaco del Comune di Pescara, Marco Alessandrini, al Comando dei Vigili del Fuoco e allo studio che amministra il condominio, richiedendo un tavolo tecnico di confronto al fine di programmare sinergiche e risolutive decisioni per una problematica che si trascina da moltissimi anni. “Il perdurante stato di criticità in cui versa l’immobile – si legge nella nota – la necessità di verifiche per la sua idoneità statica e per le carenze igienico sanitarie, impongono un intervento impellente e non più procrastinabile”. «L’area di via Lazio in questione – spiega il sindaco Maragno – nella quale si trovano case popolari di proprietà dell’Ater di Pescara, è purtroppo soggetta a criticità di vario genere. Nei mesi scorsi abbiamo emesso diversi atti per obbligare i responsabili dello stabile e del cortile alla rimozione di rifiuti abbandonati in più di un’occasione. Ieri, così come alcune settimane fa, si sono sviluppati due incendi proprio a causa di materiali lasciati lungo la scalinata. Crediamo sia necessario accertare il mantenimento dei requisiti di stabilità dell’immobile, soprattutto in situazioni di emergenza, al fine di tutelare la sicurezza dei residenti dell’immobile. Per questo motivo abbiamo firmato un’ordinanza e abbiamo richiesto la convocazione di un tavolo con tutti i principali soggetti responsabili della palazzina nella quale risiedono circa 40 famiglie, al fine di tutelare la loro pubblica incolumità. Ci auguriamo che tutti i soggetti coinvolti rispondano con celerità. Siamo sicuri che la concertazione e la condivisione di proposte porteranno all’individuazione delle soluzioni ad una problematica molto delicata. D’altro canto – conclude il sindaco – è necessario che siano proprio i cittadini che vivono nella zona a rispettare il loro quartiere e a non danneggiare ulteriormente l’ambiente compromettendo la qualità della loro stessa vita, continuando a trattare il cortile e lo stabile come delle vere e proprie discariche».