Pescara. Tra gli appuntamenti del FLA, Festival di libri e Altrecose, la presentazione del libro “Io, dj – Perché il mondo è una gigantesca pista da ballo” (Baldini+Castoldi) si pone come occasione per un confronto sull’evoluzione degli ambienti da discoteca e dei rave.
Il libro, che verrà presentato questa sera alle 19, nasce da una testimonianza-confessione di due protagonisti della consolle: da una parte, il compianto Claudio Coccoluto, il dj italiano che per primo ha conquistato la club culture internazionale, scomparso nel 2021.
Dall’altra il giornalista e critico musicale Pierfrancesco Pacoda, che da anni segue l’impatto sociale della discoteca.
Insomma, un libro che indaga le origini del mondo che ha visto, vede e vedrà nei dj i suoi eroi e i suoi miti e nelle piste da ballo i luoghi di culto di quella che è quasi una moderna confessione laica. Il risultato di questo dialogo – riproposto e rivisto da Gianmaria Coccoluto in una versione aggiornata e integrata da un repertorio di immagini spesso inedite, a poco più di un anno dalla prematura scomparsa del padre Claudio – contribuisce a ricostruire l’universo della scena dance che, nonostante le mutazioni che ha subìto anche in tempi recenti, non smette di essere affascinante e attuale.
“Questo libro – ricorda Pacoda – è il risultato di un esperimento che portammo avanti con Claudio modificando parzialmente una traccia proposta da Severino Cesari. Poi acquisimmo i diritti del libro che ora ha una che con una sezione di foto inedite che ha curato il Giammaria”.
“Claudio – aggiunge – era anche molto richiesto per i rave che rappresentano comunque li si intenda un’espressione culturale di più generazioni. Il dibattito attuale mette la stigma su queste feste che, se non si trascurano gli aspetti legati alla sicurezza (ricordo a tal proposito la scelta discutibile di organizzare a Modena un rave in un palazzo pericolante), non rappresentano certo il male assoluto.