L’Aquila. Il Consiglio regionale, nella seduta che si è conclusa in serata, ha licenziato il progetto di legge per il “Conferimento ai Comuni delle funzioni amministrative in materia di legittimazione degli usi civici”.
Nello specifico, il procedimento così come delineato dal testo, pone in capo al Comune oltre che l’istruttoria anche il provvedimento finale che viene trasmesso alla Regione, completo di tutti gli allegati e degli atti istruttori, e viene esaminato nel termine di 90 giorni dalla ricezione, decorso il quale il visto regionale si intende tacitamente reso.
In caso di mancata attuazione da parte dei Comini delle funzioni e dei compiti conferiti dalla Legge, la Regione esercita il potere sostitutivo sui Comuni inadempienti. L’assemblea Il Consiglio regionale ha approvato anche il progetto di legge “Ordinamento del Bollettino Ufficiale Regione Abruzzo Telematico”. La legge reca la disciplina dello strumento di conoscenza e pubblicità legale delle leggi regionali, dei regolamenti e di tutti gli atti in esso pubblicati. Con il provvedimento si vuole consentire uno snellimento dell’attività amministrativa nonché di semplificazione amministrativa, di leale cooperazione tra pubbliche amministrazioni e nei rapporti con il cittadino. E’ stabilita l’esenzione del pagamento delle tariffe che attualmente gli Enti richiedenti la pubblicazione versano alla Regione. Infine, l’Assemblea legislativa ha preso atto della relazione della Commissione di Vigilanza.
Le reazioni
USI CIVICI, IN ABRUZZO IL CENTRODESTRA CREA UN BUCO NERO DI BUROCRAZIA
TAGLIERI “LA LEGGE APPROVATA NON RISOLVE LA SITUAZIONE, ANZI LA PEGGIORA. ANCORA UNA VOLTA DOBBIAMO CONSTATARE L’ASSENZA DI VISIONE DI FDI, LEGA E FORZA ITALIA”
“La Regione a trazione Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia, rischia di creare un vero e proprio buco nero di burocrazia approvando la norma che affida ai Comuni abruzzesi la competenza sugli usi civici” ad affermarlo è il Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Abruzzo Francesco Taglieri che continua “Invece di risolvere un problema, che in Abruzzo si trascina da anni, il centrodestra decide di delegare ai comuni ciò che la regione non è stata capace di gestire, e lo fa sovraccaricando i 305 comuni abruzzesi di nuove pratiche, senza però contemplare nessun riconoscimento economico per gestirle. La Regione per anni non è riuscita a districare l’aggrovigliata massa legislativa relativa agli usi civici, e non è riuscita a farlo avendo a disposizione personale, uffici e una tecnostruttura consolidata. Come si può pensare, quindi, di risolvere questa annosa questione demandandola ai Comuni, che soffrono una cronica carenza di personale e non hanno a disposizione tutte le professionalità di cui è dotata Regione Abruzzo? Siamo convinti che l’approvazione di questa legge vada ad aggravare la situazione anche perché i territori destinati a usi civici spesso sono pertinenti a più enti, alcuni dei quali non sottoposti al controllo dei Comuni. Gli stessi portatori di interesse che sono stati ascoltati in Commissione non sono sembrati entusiasti di questa norma, eppure il centrodestra ha accelerato l’iter di approvazione. Sembra proprio che alla base ci sia più la volontà di scaricare la patata bollente sulle spalle dei comuni abruzzesi, piuttosto che trovare una strada per risolvere il problema. Inoltre, come se tutto questo non bastasse, si stanno delineando già molti aspetti potenzialmente incostituzionali che potrebbero far bocciare la norma dalla Corte Costituzionale, come ormai è successo troppe volte alle leggi licenziate da questo governo regionale”.