Bussi. “La questione dell’inquinamento a Bussi da tragedia ambientale sta assumendo anche i toni di una vergognosa farsa. Ieri è arrivata dal Ministero una lettera con allegata la documentazione dell’ARTA relativa sia al progetto Edison sia allo stato di contaminazione del sito della discarica Tremonti e delle aree immediatamente a valle di questa. Dalla documentazione emerge che:
1)il Direttore Generale Checcucci ha sospeso la Conferenza dei Servizi decisoria convocata in maniera asincrona per valutare il progetto di bonifica di Edison. Tale scelta è basata sulla richiesta di ARTA di integrazioni documentali.
2)L’ARTA nella stessa nota richiede ulteriori interventi urgenti di Messa in Sicurezza di Emergenza (misure di prevenzione) in quanto la contaminazione è migrata anche in porzioni di terreno limitrofi alla Tremonti. Quindi a valle non è inquinata “solo” la falda come sappiamo dal 2007 ma lo sono anche i depositi palustri (si veda mappa esplicativa estratta dalla relazione ARTA).
3)l’ARTA, distretto di Pescara, con motivazioni che sarebbero considerate fantascientifiche in un mondo normale (ad esempio, mancati accordi preventivi con l’altro laboratorio sui metodi di campionamento e analisi) a 11 anni dalla scoperta della discarica e con l’enorme attesa di tutti per il progetto di bonifica, a distanza di ben 5-9 mesi dalle varie analisi ha pensato bene di non validare quelle su terreni e acque sotterranee (nel documento principale che fa riferimento alle considerazioni del distretto di Pescara si può leggere “La difformità dei risultati analitici non consente la validazione dei campioni di acque sotterranee e terreni prelevati in contraddittorio (allegato 2 Validazione Laboratorio ARTA)” .” E’ l’allarme lanciato dal Forum H2O sulla discarica più grande d’Europa.
“Da più parti erano arrivate critiche al fatto che l’ARTA già nella conferenza dei servizi del 19 dicembre scorso non si fosse presentata con le proprie analisi e con il documento di validazione pronto, utile alla discussione. Oggi lo fa in un momento delicatissimo, con la conferenza dei servizi decisoria aperta. Nelle conclusioni del documento di validazione si può leggere “Nel caso in cui, per le successive valutazioni o elaborazioni, sia richiesto un più alto livello di confrontabilità tra i dati analitici di parte e quelli ARTA, potrebbe essere utile procedere, almeno per le acque, con la ripetizione dei prelievi e delle analisi, da effettuarsi, però, dopo che siano stati definiti e concordati con il laboratorio ARTA, sia i metodi analitici che le procedure di campionamento conservazione e trasporto.”
Ripetizione dei prelievi? Altri 6 mesi di ritardo in azioni che dovrebbero essere già terminate da anni? In un sito dove ci sono montagne di analisi delle acque sotterranee che testimoniano una gravissima contaminazione?”, continua la nota.
“Complessivamente, a 11 anni dalla scoperta di uno dei più gravi casi di contaminazione in Europa, non abbiamo più parole per commentare questa vergogna, con omissioni ultra-decennali di interventi che determinano anche un continuo peggioramento delle condizioni del sito. Ci chiediamo se la Magistratura intenda finalmente intervenire per verificare le responsabilità di questi incredibili ritardi in particolare per l’omessa bonifica e per la mancata adozione di misure reali ed efficaci di messa in sicurezza per il confinamento della contaminazione. Ricordiamo che la legge prevede che le misure di messa in sicurezza di emergenza debbano essere fatte “ad horas” per non determinare il peggioramento delle condizioni dei siti inquinati con la fuoriuscita dei contaminanti. Inoltre chiediamo al Direttore dell’ARTA di far luce sul funzionamento dei propri uffici in quanto è intollerabile che le validazioni, per un sito strategico a livello internazionale, siano arrivate con tempi del tutto inadeguati” conclude.