Pescara. Più di 1500 persone, oggi pomeriggio, hanno preso parte alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale del Partito Democratico Abruzzo, che si è svolta all’interno del teatro Massimo. Una festa di democrazia a cui hanno preso parte il governatore d’Abruzzo Luciano D’Alfonso, i candidati del Pd al Parlamento e al senato, lo staff che ha lavorato a questa campagna elettorale, moltissimi amministratori locali, i vertici del partito regionale e provinciali, e tantissimi elettori e simpatizzanti del centrosinistra.
Ad aprire il convegno sono stati due artisti d’eccezione, i comici ‘Nduccio e Martufello. Raccontando barzellette, attraverso sketch esilaranti e la loro travolgente simpatia hanno animato la prima parte della manifestazione, fino all’arrivo sul palco di “Bob”. È stato proprio Bob, il megafono rivestito di cuoio, inseparabile compagno di viaggio del presidente D’Alfonso in questa campagna elettorale, il protagonista sul palco. Dapprima, attraverso “i suoi occhi” sono stati ripercorsi sul maxischermo i circa 40 giorni di viaggio attraverso la nostra regione per spiegare le ragioni dell’Abruzzo al governo: strade battute, mani strette e comizi della squadra del Pd. Subito dopo, la parola è passata a Luciano D’Alfonso, che ha ripercorso 45 mesi di governo regionale.
“Oggi mi sento come la prima volta che mi sono candidato – ha esordito D’Alfonso – e sono contento che qui con me ci siano anche i miei figli e la mia famiglia, che mi è stata sempre vicina. Anche quando ho conosciuto la faccia brutta della politica, di avversari che non volevano battermi, ma abbattermi. Oggi, però, siamo di nuovo qui. Nonostante, all’inizio, non volessi candidarmi, pensando a quanto ancora c’era da fare per la nostra regione e ai 45 mesi passati di straordinario impegno. Ho però capito che per poter portare avanti temi fondamentali, come l’alta velocità o la qualità del lavoro, c’è bisogno di occupare tavoli decisionali di altro livello. Sono orgoglioso delle tante battaglie vinte qui, dalla fondovalle Sandro ai 53mila posti di lavoro in più, dai fondi per il fiume Saline alla Zona economica speciale, alle battaglie per la depurazione delle acque allo sfondamento della diga foranea di Pescara. Non ho mai avuto paura di assumermi responsabilità e penso che chi ha il potere, ma non agisce, dovrebbe essere revocato. Penso che non basti definirsi “il nuovo” per pretendere di “saper fare”. Di me si può dire, e hanno detto, di tutto e di più, ma non che non sono collegabile a battaglie riconoscibili e precise. Ho sempre consumato totalmente i poteri assegnatimi. La fiducia che mi date oggi ve la raddoppierò con gli interessi. Domenica non è un fatto di D’Alfonso, ma di tutta la nostra regione. Viva l’Abruzzo”.