Rigopiano. E’ Francesca Bronzi la più scossa di tutti. Continua a chiedere del fidanzato, Stefano Feniello che non è mai uscito dalle macerie. nella camera dell’ospedale ci sono Giorgia Galassi e Vincenzo Forti, i due fidanzati. Giorgia ha degli sbalzi d’umore, alterna momenti d’euforia ad autentici attimi di disperazione. Parla della sala Garden dell’hotel. Ci sono poi sono Giampaolo Matrone, che ha subìto un intervento al braccio, e i due bambini, Samuel ed Edoardo. Giampiero Parete, il cuoco di Montesilvano, sua moglie Adriana e i suoi due figli, Gianfilippo e Ludovica, la famiglia miracolata dalla sorte sono in un altro reparto. Sono drammatici i loro racconti delle ore trascorse sotto le macerie dell’hotel Rigopiano. C’erano la sala caminetto e la sala biliardo, quella che ha salvato tutti i bambini. Stavano giocando.
Adriana racconta di essere riuscita a trovare il suo telefonino. Lo usa per fare luce perché non c’è campo. Ma poi la batteria finisce. C’è pochissimo spazio, ma Gianfilippo è ancora lì vicino. Pochi centimetri sopra la sua testa s’è fermata la caduta di un’enorme trave di legno. “Penso che siamo rimasti abbracciati per tutto il resto del tempo, giorno e notte”, racconta.
Adriana invece comincia a gridare il nome di sua figlia. Che risponde subito perché è salva. Intorno a lei e agli altri due bambini si è creata una cellula di sopravvivenza, la seconda, più grande. Può tranquillizzare la piccola nei momenti più difficili perché la voce si sente bene.
Francesca è sola. Il buoio e la fame sono il nemico principale. “Non riuscivo nemmeno ad alzarmi in piedi”. Anche lei si fa luce col telefonino. Poi diventa tutto nero per 58 ore. Poi la sete. Si bagnavano le labbra con la neve sporca di terra. Quella neve li ha salvati.
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