Pescara. Lui è salvo, è vivo, è fuori dalle macerie dell’Hotel Rigopiano. Lei è ancora dispersa. Nessuno vuole dare voce al terrore che si avveri l’ipotesi peggiore e la speranza dà forza ad amici e parenti. Sta tenendo col fiato sospeso una città il destino di Giampaolo Matrone e Valentina Cicioni, la coppia trentenne di Monterotondo, hinterland romano, che martedì scorso aveva lasciato la figlioletta ai nonni per cercare un po’ di relax tra i monti dell’Abruzzo ma si è ritrovata al centro esatto di una tragedia. Giampaolo, 34 anni, titolare della pasticceria ‘La Deliziosa’ nella cittadina in provincia di Roma, è stato trovato la scorsa notte sotto quello che resta del resort grazie al suo cellulare, rilevato da un congegno della Polizia. Ferito a un braccio, è stato operato al Santo Spirito di Pescara, e poi trasferito in condizioni “discrete” in Rianimazione. Lontano dalla sua Valentina.
“Le stringevo la mano e le parlavo per tenerla sveglia perché volevo che rimanesse sempre vigile – ha raccontato ancora sotto choc a un soccorritore, che ha riferito il pensiero – la chiamavo, poi a un certo punto non l’ho sentita più e ho capito che mi stava lasciando”. Parole, riportate dai media, che gettano nello sconforto la comunità di amici e simpatizzanti che ormai da giorni si raccoglie attorno alle pagine Facebook della coppia postando lì, come in una bacheca spontanea, messaggi di incoraggiamento. Accanto a Giampaolo c’è il fratello Marco, che non crede a quanto racconta il soccorritore, né per quanto riguarda le ore passate sotto le macerie da Giampaolo, né sullo stato di Valentina. Allora chiama al cellulare i suoi amici della Protezione civile di Monterotondo, che pubblicano la sua versione sulla loro pagina Facebook. Il post rimbalza sul social, e riaccende ancora la speranza per Valentina, infermiera al policlinico Gemelli di Roma, un intero ospedale che da giorni trepida per la sorte della collega. Cuoricini, incitamenti a tener duro, preghiere. Perché della vacanza di Valentina e Giampaolo al Rigopiano, Facebook doveva essere diario e testimone: avevano pubblicato sulle loro pagine persino le foto del viaggio in macchina verso il Gran Sasso, il cielo grigio di nubi da neve, il calore rassicurante delle decorazioni dell’hotel. E poi l’ultima foto, martedì sera: una bufera bianca, un cumulo candido. “Nevica poco” la didascalia scherzosa. Oggi Facebook è diventato testimone dell’affetto di una comunità che non si arrende. “Finchè non vedo il suo nome, non ci credo”. Finché nulla è ufficiale, Valentina è viva e tornerà a Monterotondo con suo marito, dalla sua bambina.
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