Pescara. “Le scosse telluriche verificatesi negli scorsi minuti hanno determinato una situazione di panico diffusa soprattutto nelle persone che, a causa delle difficoltà prima segnalate, si sono trovate nell’impossibilità di abbandonare le proprie abitazioni”. E’ il testo della mail urgente che la Provincia di Pescara ha inviato alle 13,30 del 18 gennaio a Prefettura, Presidenza del Consiglio, Regione, Vigili del Fuoco e alla Protezione Civile nella quale si chiede una turbina per liberare le strade provinciali anche nella zona di Farindola. La Provincia dichiarò quindi lo stato d’emergenza e ”di avere a disposizione immediatamente mezzi turbina” oltre a ”viveri e beni di necessità da inviare alle località più isolate nonché carburante da utilizzare per i generatori di corrente”.
La Provincia di Pescara ha una sola effettiva turbina, comprata nel 1988. Il mezzo che risulta rotto e che è al centro dell’inchiesta della Procura è invece un Unimog, cioè un camioncino polivalente che d’estate taglia l’erba e d’inverno la neve. Questo Unimog, acquistato nel 2000, risulta rotto dal 7 gennaio, pare alla trasmissione: un danno forse tra i 10 e 25 mila euro, soldi che la Provincia non ha a bilancio e che non sa dove reperire, alla luce anche delle vicende relative alla riforma Delrio che di fatto impediscono un bilancio triennale. E’ quanto sta emergendo dalle indagini degli inquirenti. Quindi per un territorio in gran parte montano la Provincia ha a disposizione due ‘turbine’, di cui una con 29 anni di attività alle spalle, 4 spazzaneve e 10 cantonieri. L’uso dell’Unimog poi va in appalto: sono infatti ditte private che gestiscono i mezzi di proprietà dell’ente.
Pescara dà l’addio a Ciuciù, si è spento Attilio Collini storico balneatore e ristoratore della città
Pescara. Chi non lo ricorda allo stabilimento Mila di Porta Nuova mentre organizzava la stagione e accoglieva i turisti. Attilio...