Pescara. Sui dati diffusi in queste ultime ore che vedono Pescara e la sua provincia al 99esimo posto nella classifica italiana, secondo uno studio realizzato dall’ Università La Sapienza di Roma e Italia Oggi, per la qualità della vita, con una perdita secca di 20 posizioni, rispetto all’ anno scorso, ha parlato il sindaco del capoluogo adriatico Marco Alessandrini. Interpellato dai cronisti ha detto che “il dato sulla qualità della vita a Pescara e provincia è un esercizio che annualmente viene fatto. Certo sorprende il fatto che la provincia di Pescara viene dipinta quasi come terra del peccato e non è così anche perché andrebbero compresi anche i parametri perché per esempio – ha detto il primo cittadino ¬ da almeno quattro anni i dati ufficiali della Questura dicono che il numero dei reati commessi nella nostra città e in provincia è in calo, e allora non si capisce come questo parametro possa essere preso per determinare questi risultati”. “Poi, per esempio, dal punto di vista delle risposte sociali che il sistema pubblico è in grado di dare, visto che a Pescara non passa giorno che non si faccia uno sgombero, e contestualmente a una attività di repressione ¬ ha proseguito Alessandrini ¬ puntiamo anche sulla prevenzione con progetti sperimentali che stiamo portando avanti già da tempo. Abbiamo così dunque il senso che Pescara in un certo modo rappresenti il baricentro di una marginalità regionale più ampia ma è anche vero che la risposta di Pescara è una risposta straordinaria in termini di numeri perché se vai a guardare le somme che il Bilancio destina al sociale e la centralità della programmazione dell’area vasta, ecco che emerge un quadro di risposte ampie e a trecentosessanta gradi”.
“Io ¬ ha sottolineato Alessandrini ¬ non penso che a Pescara e provincia si viva così male e credo che se anche noi facessimo un sondaggio fra i residenti delle nostra regione vediamo che Pescara resta un posto dove molti decidono e scelgono di vivere. Persone che per lavoro sono venute a Pescara negli anni, vedi anche grandi calciatori, e che poi hanno deciso di mettere qui radici e famiglia, dimostrando che Pescara mantiene una grande capacità attrattiva, e per questo ¬ ha concluso il sindaco – dobbiamo capire un po’ meglio i parametri di questo sondaggio perché evidentemente c’è qualcosa che non ci torna”.