Pescara. “Salutiamo con grande soddisfazione l’elezione del nostro compagno Riziero Zaccagnini a sindaco di Tocco da Casauria (Pe) con il 50,11%. Riziero dopo essere stato indicato dal New York Times come un esempio di sindaco all’avanguardia per le buone pratiche in materia energetica e sostenibilità era stato defenestrato da una congiura ordita dal vecchio sistema di potere PD-ACA. Dopo 5 anni di fallimentare amministrazione di PD e centrodestra ha vinto di nuovo. Grande risultato anche quello di Manoppello dove la nostra compagna Barbara Toppi è arrivata seconda con il 32,80% lasciandosi dietro la candidata del PD dalfonsiano. Anche a Penne il nostro Gabriele Frisa ha ottenuto un buon 6% nonostante che Sel abbia come quasi ovunque in Abruzzo deciso invece di andare col PD. Intorno al valore di tre nostri compagni che da anni fanno politica pulita si sono aggregate liste civiche alternative rispetto ai sistemi di potere locali, fondate sulla cittadinanza attiva e la partecipazione dal basso. Rifondazione in provincia di Pescara ha seminato bene con un gruppo dirigente giovane e radicato nei movimenti. Un grazie di cuore a questi compagni che hanno dimostrato che si può essere radicali, combattivi e al tempo stesso competenti, innovativi e aperti. Giudichiamo molto positivamente le esperienze di coalizioni alternative al PD come a Francavilla (Ch) dove con il 6% viene eletto il candidato sindaco Stefano Di Renzo con il contributo essenziale della lista Uniti a sinistra purtroppo indebolita dal fatto che Sel ha optato per l’alleanza col PD senza nemmeno riuscire a eleggere. Anche a Roseto la coalizione capitanata da Rosaria Ciancaglione ha ottenuto il 29,1% e la lista Roseto progressista il 4,4% con il nostro compagno Marco Palermo che è risultato il candidato più votato (Sel ha fatto un’altra lista anche se nella stessa coalizione e prende 2,8). Tutti segnali che la nostra linea, quella che abbiamo portato avanti alle regionali, di costruzione di un progetto di alternativa a sistemi di potere obsoleti produce risultati. Abbiamo continuato a seminare anche dopo l’esclusione da Regione e tanti comuni determinata non dalla scarsità di voti ma dalla scelta di non allearci con il PD. Confidiamo che questi risultati incoraggino tanti compagni e cittadini in tutto l’Abruzzo che condividono con noi valori e programmi a uscire dalla rassegnazione e dalla passività. Va registrato che la linea di alleanza subalterna di Sel al PD in Abruzzo non ottiene grandi risultati se non quello di indebolire la sinistra. E’ indubbio che il dalfonsismo è già spompato e in crisi. Va costruita in Abruzzo, come accaduto a Napoli, un’alternativa a due coalizioni praticamente intercambiabili fondata non su improvvisati personaggi sconosciuti ma sul protagonismo di attivisti credibili.Da questi risultati emerge la necessità di lavorare con ancor maggiore impegno per rivitalizzare il nostro partito in tutti i territori non per conservare una riserva indiana ma quale strumento a disposizione di tutte le persone che vogliono costruire un’alternativa onesta, solidale, ambientalista e di sinistra.” così in una nota Acerbo, leader di Rifondazione Comunista.
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