Pescara. “Oggi è la Giornata mondiale dei diritti delle persone con disabilità, istituita dall’ONU nel 1992 per difendere e salvaguardare la qualità della vita delle persone con disabilità rispetto ai principi di uguaglianza e partecipazione per promuovere una consapevolezza attiva per l’eliminazione delle barriere sociali, culturali oltre che architettoniche. Ma la città di Pescara a causa di una Giunta poco attenta mostra ancora tanti, troppi limiti per dichiararsi inclusiva”.
La Consigliera PD, Stefania Catalano, denuncia l’assenza totale di fondi per l’eliminazione delle barriere architettoniche: “L’11 dicembre in Consiglio Comunale si aprirà la discussione sul Documento Unico di Programmazione e Bilancio, ma sono già evidenti le consistenti criticità in ambito sociale, di sostenibilità ambientale, verde, cultura, manutenzione strade e scuole, oltre ad un finanziamento aggiuntivo per l’esternalizzazione dei nidi d’infanzia.
Ci viene, in sostanza, sottoposta una programmazione che non prevede capitoli di spesa specifici per il sostegno alle famiglie, all’infanzia, per i giovani e soprattutto per azioni volte a rendere la nostra Pescara una città accessibile ed inclusiva. Troviamo piuttosto l’inserimento di un esiguo ed insignificante finanziamento specifico, soli 15.000 euro, per l’organizzazione del G7 e assolutamente nulla per il Piano dell’Eliminazione delle Barriere Architettoniche”.
La Consigliera PD fa presente che già durante il Convegno “Vivere i luoghi: costruire contesti accessibili ed inclusivi”, che si è tenuto giovedì scorso, 30 novembre, in Sala Consiliare, “abbiamo appreso da parte del disability manager Andrea Veschi, della responsabile e del progettista del PEBA che nel mese di gennaio arriverà finalmente in Consiglio Comunale il tanto atteso Piano, ma non vi è traccia di alcuna programmazione finanziaria”.
La consigliera continua: “Durante i lavori si sono succeduti tanti interventi: dal Vicesindaco di Padova Andrea Micalizzi e il Consigliere Comunale di Torino Angelo Catanzaro, il Segretario della CGIL Abruzzo- Molise Carmine Ranieri, il presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate Claudio Ferrante, il Sindaco del Comune di Monteverde, borgo più accessibile d’Europa, Antonio Vella, il Coordinatore Borghi Abruzzo-Molise Antonio Di Marco, al responsabile del Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità Italia Onlus Leris Fantini e l’On. Luciano D’Alfonso, tutti volti a raccontare e condividere buone prassi caratterizzate da trasferibilità di esperienze per la realizzazione di modelli di accessibilità urbana e promozione di strategie attuative per una progettazione universale; peccato l’assenza del Sindaco, che avrebbe potuto far tesoro di tante informazioni”.
All’incontro ha portato il suo saluto anche Luciano D’Amico, Rettore emerito dell’Università degli studi di Teramo e Candidato alla presidenza di Regione Abruzzo, per le elezioni regionali di marzo 2024, che ha sottolineato “La prospettiva che ritengo più giusta per parlare di questo importantissimo tema è quella di non individuare più il disabile nel portatore di disabilità, ma piuttosto nella società, quando quest’ultima non è in grado di accoglierlo e quando non riesce a consentire a chiunque di esprimere al meglio le proprie potenzialità. Per questo bisogna mettere al centro il concetto di inclusione, che riguarda tutti e permette a tutti di entrare in relazione con l’altro abbattendo quelle barriere, fisiche e culturali, che rappresentano una società fatta di muri, che non deve più appartenerci.
Gli organi legislativi hanno, quindi, il dovere di garantire gli strumenti normativi affinché l’inclusione e l’accessibilità, maggiormente nei luoghi pubblici, siano garantite a tutti. E contestualmente deve porre in essere tutto quanto necessario a un cambiamento culturale che vada in questa direzione” conclude.
La Consigliera del Partito Democratico, in linea con l’indirizzo proposto dal Candidato Presidente alla Regione Abruzzo, proporrà diversi emendamenti per l’inserimento di uno specifico capitolo di bilancio e assicurare così la possibilità di attuare i primi interventi richiesti all’interno del Piano delle Barriere Architettoniche al fine di avviare un reale e concreto percorso verso una città permeabile e universale.