Pescara. “Il Consorzio, senza voler alimentare alcuna polemica, intende tranquillizzare i propri consorziati informandoli di operare nel pieno rispetto delle norme, dei regolamenti interni e, soprattutto, del suo piano di classifica per quanto riguarda l’emissione dei contributi di bonifica”.
Così il commissario del consorzio Bonifica Centro, Daniela Valenza, replicando “alle ennesime accuse del Comitato Bonifica Sostenibile”, secondo cui i tributi consortili “sono contributi non dovuti, ingiusti e vessatori ed inoltre imposti per far fronte alle somme che invece dovrebbero pagare Aca, Comuni, Province e Regione”.
L’ennesima riprova, secondo i vertici del Consorzio di bonifica, arriva nella giornata del 16 novembre scorso quando è stata depositata la sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di Pescara n. 640/2023 in cui si rigetta il ricorso di un noto associato del Comitato Bonifica sostenibile condannato anche ad ulteriori spese di giudizio.
Dall’indirizzo giurisprudenziale della Magistratura tributaria si conferma la correttezza dell’azione tributaria del Consorzio. I giudici, tra le altre cose, hanno anche confermato come il beneficio di bonifica non dipenda esclusivamente dall’uso dell’acqua ma dall’insieme delle attività consortili tese alla manutenzione del territorio affermando che “ ……coloro i cui terreni beneficiano di opere consortili non possono sottrarsi al pagamento del tributo solo per il fatto di non utilizzare l’acqua per propria scelta considerato che i terreni ricevono benefici anche dalle opere per evitare allagamenti e frane e vi è un aumento del valore degli stessi proprio per la presenza di tali opere e servizi….”.
“Qualunque induzione ai consorziati di non effettuare i pagamenti dovuti sarà perseguita nelle competenti sedi, come precisa e inderogabile linea di indirizzo data dai vertici del Consorzio”, conclude il commissario Valenza.