L’Aquila. “Ritengo che da parte di Giorgia Meloni ci sia una mancanza di rispetto nei confronti di cittadine e cittadini, nel considerarsi già eletta e incoronata nel collegio uninominale L’Aquila-Teramo. A decidere non saranno né i sondaggi né le convinzioni personali ma, appunto, gli elettori nell’urna. La invito, piuttosto, a confrontarsi concretamente e senza slogan, sui temi delle aree interne, dei presidi sanitari, del lavoro, delle donne e dei loro diritti. A L’Aquila e Teramo serve una vera rappresentanza in Parlamento, autentica espressione del territorio, cosa che Meloni, con tutto il rispetto, non potrà mai garantire”.
Rita Innocenzi, candidata indipendente del Pd al collegio Uninominale della Camera L’Aquila-Teramo per la coalizione “Italia Democratica e Progressista” alle elezioni politiche del 25 settembre, lancia il guanto di sfida alla candidata di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, in corsa nello stesso collegio, e lo fa nell’imminenza del comizio elettorale in città della presidente nazionale di Fdi.
Innocenzi, aquilana di 52 anni, dal 1994 nel sindacato CGIL, ha rappresentato le ragioni di chi lavora, ed è stata in prima linea nell’attivismo nato nel territorio dal terremoto del 6 aprile 2009 contribuendo alla costruzione delle norme legate al sisma, e intende pertanto, alla luce del suo radicamento ed esperienza sul campo, marcare dunque la differenza profonda tra la sua proposta politica rispetto a quella di Meloni, di Fdi e del centrodestra.
“A dividerci – afferma Innocenzi – è la visione del Paese: chi vuole candidarsi nel collegio L’Aquila-Teramo, deve innanzitutto guardarlo con gli occhi delle aree interne, che non vanno considerate un problema, ma una grande risorsa. Ed invito dunque Giorgia Meloni a confrontarsi con me, ma non alla Villa comunale dell’Aquila, dopo aver fatto un po’ di autostrada come in occasione del suo comizio, per poi andare via, ma ad esempio a Pescasseroli, ad Opi, a Villetta Barrea: un confronto innanzitutto sul nodo dei servizi sanitari, sulla mancanza grave, in una Regione governata dal centrodestra, di una rete di emergenza urgenza che dia copertura a tutto il territorio”.
Tra i temi di confronto non può mancare quello del lavoro: “credo che chi vive il lavoro, chi lo ha vissuto, chi lo conosce nel profondo, non scriverebbe mai, sull’argomento, solo 12 stringate righe come ha fatto Fratelli d’Italia e il centrodestra nel suo programma elettorale, e anche qui invito Meloni a confrontarci invece sui temi concreti e specifici, al di là degli slogan, sui problemi ma soprattutto sulle soluzioni, direttamente in una delle tante aziende in crisi, dove è in corso una vertenza, o anche in una azienda dove invece le cose vanno bene”.
Altra grande distanza rispetto a Meloni è il livello di “sensibilità”, che Innocenzi intende evidenziare, in particolare sui diritti civili e delle donne.
“Nella mia vita non mi è mai capitato e mai mi capiterà di pensare che l’anoressia sia una devianza, come è arrivata a sostenere Giorgia Meloni. E non basta poi cavarsela correggendo un post, o derubricando questa uscita come una gaffe. Affermare una cosa vuol dire che nella mente ti circola quel pensiero, e ciò denota una forte carenza di sensibilità, oltre che superficialità. Ma del resto basterebbe ricordare che il suo partito in Regione Abruzzo ha depositato un progetto di legge fortunatamente contrastato da noi e che non è andato avanti, che prevedeva addirittura la realizzazione di un cimitero dei feti, senza alcuna autorizzazione della donna interessata dall’interruzione di gravidanza, con tanto di schedatura delle donne e quindi con una tracciabilità. Ebbene, io credo che nessuna donna voglia essere giudicata e schedata, per una interruzione di gravidanza, tutto ciò sarebbe inammissibile”.
“Potrei andare avanti ancora a lungo – conclude Innocenzi -, ma mi limito ad appellarmi alle elettrici ed elettori: Giorgia Meloni non deve essere eletta in questo collegio, la partita è aperta, e siamo convinti che gli attuali sondaggi potranno essere ribaltati, e già se ne avvertono i segnali. Questo territorio non merita di vedersi sottrarre un seggio in Parlamento, fondamentale per il suo futuro, a causa di candidature paracadutate”.