Pescara. La Regione Abruzzo interverrà direttamente presso i Comuni per adeguare le strutture edilizie che ospitano i Centri per l’impiego. Lo ha assicurato l’assessore alle Politiche del Lavoro Pietro Quaresimale all’incontro con i sindaci delle 15 città abruzzesi sedi di Centri per l’impiego.
Per l’assessore “i Cpi tornano ad essere strategici in un generale disegno di rilancio dell’occupazione e in un mercato del lavoro in continua evoluzione, saranno loro a garantire l’incrocio domanda/offerta”.
“Per il potenziamento – ha comunicato l’assessore – sono a disposizione dell’Abruzzo 21 milioni parte dei quali saranno destinati agli adeguamenti tecnici e edilizi. Con la riunione di oggi parte un confronto chiaro e costruttivo con i Comuni per capire le criticità, studiare ipotesi alternative, trovare soluzioni. L’obiettivo principale resta quello di garantire al pubblico un servizio adeguato ed efficiente anche perché per i Centri per l’impiego si apre una stagione importante che li porrà al centro delle politiche attive rivolte ai disoccupati, inoccupati e giovani”. Alla riunione erano presenti i rappresentanti di 6 amministrazioni comunali di Sulmona (L’Aquila), Nereto (Teramo), Ortona (Chieti), Vasto (Chieti), Teramo e Penne (Pescara) che hanno illustrato le criticità e indicato alternative alle attuali situazioni. Su questo punto gli uffici regionali hanno chiarito che “i locali che potranno essere oggetto di interventi strutturali dovranno essere di esclusiva proprietà comunale con l’obbligo di cofinanziamento da parte del comune stesso”.
L’adeguamento strutturale delle sedi dei Cpi è solo il primo passo di un generale processo di rinnovo e potenziamento degli uffici. In Abruzzo ci sono 15 centri per l’impiego in altrettanti città; esistono poi alcune sedi distaccate in ragione delle peculiarità del territorio. “Il processo di rinnovamento – ha specificato Quaresimale – interesserà tutte le competenze dei Cpi, ma la vera partita – annuncia l’assessore – si giocherà con l’attuazione del programma GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) grazie al quale i Cpi tornano ad essere strategici in un generale disegno di rilancio dell’occupazione”.