Pescara. Alberghi, cene, pranzi e spuntini finiscono nel mirino degli inquirenti a pochi mesi dalle elezioni. Uno scandalo dove però non si trovano elementi “interessanti” come l’acquisto dei mobili di Ikea o dei barattoli di Nutella come fu per i consiglieri di Lombardia e Piemonte. Faldoni su faldoni, interviste, interrogatori e ora? Tutto sembra sgonfiarsi. I 24 avvisi di garanzia arrivati all’ex presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi, e ai suoi stanno per tornare al mittente. La Procura di Pescara, infatti, ha chiesto l’archiviazione per 15 dei 24 indagati, mentre per altri 7 si era già provveduto a uno stralcio a causa della competenza territoriale. Cosa è stata allora questa rimborsopoli abruzzese? Una bolla di sapone? O un’inchiesta portata avanti per stare al passo con le altre regioni d’Italia anche se poi gli elementi a disposizione erano più di competenza della cronaca rosa che di quella giudiziaria? E’ chiaro che ancora non tutto è stato messo nero su bianco e alcuni stralci dell’indagine andranno avanti. Ma per ora, stando ai fatti, si capisce che la speculazione sulla pelle dei terremotati, le spese pazze con i risparmi degli abruzzesi e le cene, le notti in hotel e i viaggi forse non erano così fuori dalle righe.
Pescara dà l’addio a Ciuciù, si è spento Attilio Collini storico balneatore e ristoratore della città
Pescara. Chi non lo ricorda allo stabilimento Mila di Porta Nuova mentre organizzava la stagione e accoglieva i turisti. Attilio...