“L’Abruzzo sta già scontando gravi problemi per la scorretta pianificazione delle attività umane, da Bussi al Gran Sasso”, continua il Forum H2O, “Non si può perseverare con gli errori, come, ad esempio, localizzare una megacava da 2,7 milioni di mc e 20 ettari a poche centinaia di metri dalle Sorgenti del Pescara da cui sgorgano 7.000 litri di acqua purissima al secondo. Giovedì scorso, grazie anche all’audizione del Forum H2O, il comitato VIA della Regione ha chiesto un approfondimento sul rischio idrogeologico dell’intervento ma in assenza delle Aree di Salvaguardia questo progetto surreale rischia di andare avanti. Ancora più incredibile l’omissione circa l’allontanamento delle sostanze pericolose dall’acquifero del Gran Sasso. Come abbiamo dimostrato le 1.000 tonnellate di acqua ragia e le 1.292 di trimetilbenzene sono state stoccate irregolarmente nei Laboratori. La legge (Art.94 del D.lgs.152/2006) prevede anche l’allontanamento di queste sostanze ma non viene applicata. In caso di grave incidente perderemmo per decenni l’acqua usata da 700.000 persone, comprendendo L’Aquila e tutto il teramano! La messa in sicurezza del sistema Gran Sasso deve passare intanto per il rispetto di questa legge. Non si può pensare di considerare l’acqua come un bene disponibile all’infinito, visto che già oggi il 50% delle falde abruzzesi è classificato in categoria “scadente” per il livello di inquinamento raggiunto. Per questo continueremo a lottare. Si scrive “acqua” si legge “democrazia”.
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