Pescara.”Abbiamo a che fare con la più grande emergenza abitativa e sociale degli ultimi decenni, in una città dove storicamente la domanda di case è al primo posto nella lista dei bisogni primari, seconda, forse, solo a quella di occupazione”. Lo afferma il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, a proposito dell’emergenza che si è creata in via Lago di Borgiano, dove tre palazzi Ater sono stati sgomberati perché staticamente inidonei, con 84 famiglie – 236 persone – che hanno dovuto lasciare le proprie case. “Non è nostra intenzione lasciare solo nessuno e non lasceremo nessuno fuori casa – aggiunge – Al momento procediamo attraverso il reperimento di alloggi da parte dell’Ater, che ha la disponibilità di 8 appartamenti, assegnabili d’urgenza con delibera da domani. A questi se ne aggiungeranno altri 20 che hanno però bisogno di aggiustamenti, dunque disponibili non immediatamente. Da una ricognizione sul patrimonio comunale è emersa poi la possibilità di utilizzare l’immobile di via Valle Furci, dove sarà possibile ospitare fino a 30 persone, per gli altri sarà necessario ricorrere all’ospitalità negli alberghi nella prima fase emergenziale”. “Per il futuro, stiamo lavorando con l’Ater e la Regione per verificare l’applicabilità del contributo dell’autonoma sistemazione, una pratica già adottata in occasione del terremoto dell’Aquila che consentirebbe alle famiglie di avere un alloggio in affitto con un contributo alle spese, a carico dell’Ater, fino a nuova sistemazione”, conclude il sindaco.
Ottantaquattro famiglie, per un totale di 236 persone, tra cui bambini, anziani e disabili, fuori casa a Pescara. Gli edifici in cui
risiedono, tre palazzine dell’azienda per l’edilizia residenziale (Ater), in via Lago di Borgiano, sono a rischio sulla base di una relazione commissionata dall’Azienda stessa. Il sindaco, Marco Alessandrini, ha quindi firmato un’ordinanza, in cui dichiara “l’inagibilità totale dei fabbricati”, e ordina all’Ater “lo sgombero immediato” e “la demolizione”. Secondo quanto accertato, il problema sarebbe relativo ai materiali, con cui, negli anni ’70, sono stati costruiti i palazzi di 7 piani. Criticità che si sono poi accentuate con le recenti scosse di terremoto del Centro Italia. Dalla relazione emerge infatti che i fabbricati sono ‘staticamente inidonei’.Il primo cittadino ha anche attivato il Centro operativo comunale (Coc) per gestire l’emergenza e trovare una collocazione provvisoria alle persone che
devono lasciare le case. La sistemazione definitiva degli inquilini spetta invece all’Ater, proprietaria degli immobili. Stamani l’ordinanza di sgombero è stata notificata ai residenti, non senza proteste. Nella fase emergenziale, per questa notte, i cittadini dovrebbero essere ospitati negli hotel della zona, ma, in tal senso, il Coc è ancora al lavoro.
Alla notifica dell’ordinanza di sgombero ai residenti, hanno fatto seguito una riunione in Prefettura sulle modalità per gestire
l’emergenza, l’incontro con gli assegnatari, avvenuto nella chiesa della parrocchia degli Angeli Custodi e, nel pomeriggio, una nuova riunione operativa a Palazzo di Città fra Comune, Regione e Ater, per predisporre il piano di prima accoglienza. Centocinquanta le persone che hanno chiesto di essere ospitate negli alberghi, mentre le altre hanno trovato autonomamente una sistemazione. Alcune famiglie non vogliono lasciare le case, temendo atti di sciacallaggio. E’ stata chiesta alle forze dell’ordine una sorveglianza speciale delle abitazioni, per la tutela dei beni. Dal Comune, visti i timori dei residenti, fanno sapere che i fabbricati non verranno murati. “L’ordinanza – spiega il sindaco, Marco Alessandrini – era necessaria e urgente e abbiamo messo a disposizione uffici e personale per coadiuvare l’Ater nella gestione delle operazioni di sgombero. I nostri uffici stanno inoltre provvedendo ad integrare l’ordinanza sullo sgombero emessa ieri, aggiungendo l’intimazione all’Ater di trovare una degna sostituzione delle abitazioni oggetto dello sgombero. Qualora entro 24 ore l’Azienda non dovesse farsene carico, agirà il Comune con le spese a carico dell’Ater”. “Abbiamo in carico per l’emergenza 84 famiglie – aggiungono l’assessore alle Politiche della Casa Antonella Allegrino e il vice sindaco e assessore alla Protezione Civile Antonio Blasioli – alle quali va la nostra piena vicinanza e comprensione per la situazione che devono affrontare. Ci
sono poi anche persone sottoposte a provvedimenti restrittivi e occupanti abusivi di alloggi o richiedenti sanatorie”. “Grazie alla collaborazione operativa e piena dei nostri assistenti sociali, dei volontari degli Psicologi per i Popoli e delle associazioni di Protezione civile che operano in rete con il Comune – aggiungono – siamo riusciti a contattare la maggior parte degli assegnatari, ai quali sono state chieste informazioni circa condizioni sanitarie e necessità specifiche delle persone interessate dal provvedimento, in modo da stilare sia una lista delle priorità nella sistemazione, che conoscere meglio la situazione per ottenere le migliori condizioni per ognuno”.