L’Aquila. Ieri ci sono state le elezioni provinciali di secondo grado a Pescara, Chieti e Teramo. Per quanto non si possa fare un’analisi del voto popolare, possiamo certamente fare un’analisi della politica di palazzo con particolare attenzione alla politica nella provincia dell’Aquila e nella Marsica. A marzo si voterà anche per l’ente provinciale aquilano e possiamo tranquillamente dire che ne vedremo delle belle.
Questa sarà la prima analisi di una lunga serie.
Deus ex machina di queste operazioni di palazzo che hanno portato alla vittoria del centrosinistra nelle tre provincie, è chiaramente Luciano D’Alfonso. Il Governatore non fa prigionieri: si prende la regione con una giunta monocolore, si prende le tre province strappando di giustezza anche la provincia di Teramo ad un centrodestra frastornato e allo sbando. Vincono infatti Antonio Di Marco a Pescara, Mario Pupillo a Chieti e Renzo Di Sabatino a Teramo.
Nella politica di palazzo e tra la gente che è ormai lontana dai movimenti politici, poco rilievo hanno i comunicati dell’ex Presidente Gianni Chiodi e i suoi post su fb (peraltro molto interessanti).
Ancor di più basso rilievo i comunicati del Coordinatore Regionale Nazario Pagano impegnato a combattere una guerra, che non vede oggetto di contesa, con la fazione Di Stefano-Febbo. Sarebbe curioso capire anche come procede la diatriba interna tra l’Onorevole Fabrizio Di Stefano e il Consigliere Regionale Mauro Febbo che scalpita per la leadership degli ex An.
E intanto mentre nel centrodestra si discute di massimi sistemi, D’Alfonso avvia anche la conquista del PD regionale incassando un deputato pescarese con il venir meno della posizione di Giovanni Legnini, eletto vicepresidente del Csm. E al Presidente D’Alfonso, poco importa della pressante richiesta di Abruzzo Civico per l’assessorato al recordman di preferenze peligno Andrea Gerosolimo che trova la sponda del consigliere regionale di Regione Facile Lorenzo Berardinetti. Questi sono problemi minori. Poco importa dell’imbarazzo che crea la Senatrice Stefania Pezzopane impegnata in selfie con il suo compagno e Barbara D’Urso.
Il risultato delle elezioni provinciali è estremamente indicativo e lascia pensare anche per il futuro della provincia dell’Aquila. Grande assente in tale panorama è l’Onorevole Filippo Piccone, sindaco di Celano impegnato a dirimere problemi con la maggioranza nel suo consiglio comunale. Piccone, probabilmente ancora con l’amaro in bocca per il tradimento marsicano che ha portato alla mancata elezione al Parlamento europeo per una manciata di voti, sembra aver lasciato il passo ad un nuovo Augusto della politica marsicana: il sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio. Lo stesso è impegnato a dirimere controversie (che si dice egli liquidi come “di poca importanza”) all’interno della maggioranza bulgara in consiglio comunale. Occhi puntati sul comune di Avezzano per l’imminente rimpasto che sembrerebbe vedere fuori dalla giunta il gruppo che fa capo all’ex assessore regionale Daniela Stati e l’assessore Roberto Verdecchia.
La colpa di entrambi è probabilmente essere troppo “battitori liberi”. È certo che qualora ci dovessero essere problemi, la minoranza andrà in soccorso del sindaco di Avezzano. Nonostante ciò, Di Pangrazio continua ad incassare vittorie; vedasi le ultime vicende Anci. L’accordo con Forza Italia siglato con il Consigliere Iampieri regge, e dopo l’ACIAM, anche all’ANCI tutto procede regolarmente con l’elezione del sindaco di San Benedetto dei Marsi Quirino D’Orazio, in quota Forza Italia.
Tace invece l’ala di Forza Italia di Luca Ricciuti, battuto per una manciata di voti da Emilio Iampieri nell’ultima competizione regionale, mentre sembra essere caduta nell’oblio l’ala marsicana che faceva riferimento all’ex Presidente Gianni Chiodi, guidata da Antonio Morgante, assessore nel Comune di Magliano. Nello stesso comune, a maggio 2015 si voterà, e ciò è causa di grande fermento.
Lo stesso fermento che non si ravvisa invece nella città di L’Aquila dove nel centrodestra i big come De Matteis, Giuliante e D’Eramo tacciono. Si muove invece sottotraccia nelle dinamiche di partito l’ex assessore provinciale Guido Liris. Ci sembra che vi sia una situazione similare nel centrosinistra aquilano nonostante l’imbarazzo già citato causato dalla love story della senatrice Pezzopane. Giovanni Lolli rifiuta il seggio da deputato e continua il suo lavoro da vicepresidente della Regione e Pietrucci continua a tenere un profilo basso anche in Consiglio nonostante sia stato campione di preferenze nelle ultime elezioni regionali. Tutt’altra situazione nella valle Peligna, dove la senatrice Paola Pelino continua a mostrarsi irriducibile berlusconiana e il Consigliere Regionale Gerosolimo sta per riportare, dopo tanti anni, un assessorato regionale di peso nella patria di Ovidio. Non pervenuta l’azione politica di partito di Antonella Di Nino, Vicepresidente della Provincia di L’Aquila e Coordinatore Provinciale di Forza Italia. Quest’ultima, vicinissima ad Antonio Del Corvo, altro grande assente nei movimenti politici attuali, si è lanciata in una battaglia contro i consiglieri provinciali di Forza Italia di area iampieriana che reclamavano un assessorato per l’aquilana Ersilia Lancia.
Alla fine l’hanno spuntata i consiglieri ad Emilio Iampieri, ormai figura sempre più centrale del centrodestra in provincia dell’Aquila.
A tutto ciò si aggiunge grande laboriosità del M5S che continua galvanizzarsi nonostante sul piano nazionale, l’asse Renzi-Berlusconi abbia relegato il M5S in uno scenario di 3 piano.
Insomma il panorama politico è estremamente variegato. Più di qualcuno direbbe avariato. La differenza è sottile ma è empiricamente palese che bisogna informarsi e occuparsi di politica altrimenti si rischia che la politica si occupi dei cittadini senza che essi possano proferir parola. (w.t.)
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