Pescara. Le ex miniere del Parco Nazionale della Majella si apprestano a diventare una
nuova destinazione turistica e culturale della regione. Questo il senso del Protocollo d’Intesa firmato questa mattina all’Aurum di Pescara, fra l’Agenzia del Demanio e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, la Regione Abruzzo, la Provincia di Pescara, l’Ente Parco Nazionale della Majella e l’ANCI. L’obiettivo è quello della valorizzazione dei siti minerari dismessi e degli ulteriori immobili pubblici nel Parco Nazionale della Majella d’ Abruzzo che da antiche miniere potranno divenire delle risorse per nuove attività turistiche, culturali e museali. Il Protocollo impegna tutte le istituzioni coinvolte a raccogliere e valorizzare l’eredità di un’imponente attività estrattiva a fini turistico-ricettivi, non solo attraverso percorsi di
archeologia industriale, ma anche con la promozione del turismo lento e con progetti culturali.
Si tratta, secondo quanto è stato illustrato questa mattina a Pescara, di un patrimonio pubblico che comprende centinaia di gallerie sotterranee, reperti industriali ed edifici di superficie, diffusi su un territorio di oltre 11 comuni, testimonianza di oltre 100 anni di attività dei minatori e delle loro famiglie impegnati nell’estrazione di bitume e asfalto per la produzione di manufatti e materiale da costruzione. Alla cerimonia per la firma del Protocollo d’Intesa, oltre ai rappresentanti degli attori coinvolti, sono intervenuti anche i sindaci del territorio, le associazioni, le università e le istituzioni interessate al recupero di un patrimonio ritenuto di fondamentale importanza per la memoria e
allo stesso tempo per lo sviluppo economico e sociale del territorio e delle aree interne della regione.
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